Apprendiamo con stupore la notizia dell’arresto, ai domiciliari, di Domenico Lucano, sindaco di Riace, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Riace, piccolo paese della Calabria, rappresenta un virtuoso modello di accoglienza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale sbarcati in Italia e, in questi anni, ha garantito il loro inserimento sociale, generando economia sul territorio e favorendo la costruzione di una società accogliente, inclusiva e plurale. 

In attesa di conoscere i dettagli del provvedimento a carico del sindaco, certi che la magistratura chiarirà in tempi brevi la sua posizione, esprimiamo solidarietà a Mimmo Lucano che in questi anni è sempre stato in prima linea nell’affrontare con generosità lo scomodo tema dell’immigrazione.

In questa fase, l’esperienza di Riace assume maggiore rilievo, in considerazione delle politiche di restrizione dell’accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione, che il ministro dell’Interno Salvini vorrebbe realizzare attraverso l’adozione del decreto legge approvato lo scorso 24 settembre dal consiglio dei ministri.  

Le proposte contenute in questo decreto sono già state sperimentate in passato, dimostrando ampiamente la loro inefficacia. Al contrario  riteniamo importante continuare a promuovere politiche attive di inserimento socio-lavorativo di chi giunge in Italia e richiede protezione, al fine di facilitarne l'inserimento nella società, attraverso l’intervento qualificato e professionale garantito dal sistema Sprar. 

La Cgil di Brescia sarà sempre pronta a mobilitarsi per sostenere politiche migratorie tese all’inclusione e a respingere - al contrario - posizioni di chiusura come quelle realizzate negli ultimi mesi con la chiusura dei porti e nei confronti delle ong, del diritto d’asilo e dell’accoglienza. 

Cgil Brescia