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Coronavirus. Mininni, Decreto Cura Italia primo passo importante per la tutela del lavoro agroalimentare

Le dichiarazioni del segretario generale della Flai Cgil Giovanni Minnini: «lavoriamo per fronteggiare l'emergenza ma garantiamo ai lavoratori dell'agroalimentare il rispetto del Protocollo salute e sicurezza» 


“Il Decreto Cura Italia introduce importanti misure volte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus che ricade anche sui lavoratori dell’agroalimentare. In queste ore, dopo la firma del Protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro, stiamo procedendo nelle fabbriche alimentari ad accordi che diminuiscono in maniera controllata i livelli di produzione salvaguardando, però, la necessità di continuare a garantire le forniture per i negozi alimentari. Stiamo lavorando per estendere al settore agricolo e a quello della pesca l’applicazione del Protocollo perché la salute e la sicurezza dei lavoratori agroalimentari viene prima di ogni cosa, certamente prima del profitto. Il decreto “Cura Italia” mette a disposizione gli strumenti utili a sostenere accordi di questo tipo e quindi a rallentare la produzione senza che i lavoratori e le lavoratrici rischino di perdere il lavoro o il loro reddito”, lo dichiara Giovanni Mininni, Segretario Generale della Flai Cgil.

“Siamo soddisfatti perché le Ministre Bellanova e Catalfo, attraverso gli uffici dei loro Ministeri, hanno dimostrato grande disponibilità a rispondere alle richieste che abbiamo avanzato come sindacato, cogliendo le specificità del lavoro nella filiera. Mi riferisco, ad esempio, all’estensione della Cassa Integrazione in deroga anche ai lavoratori agricoli, siano essi stagionali o a tempo indeterminato, e della pesca. Questi ultimi ritornano ad usufruire di una misura che in passato aveva già dimostrato una sua utilità nel settore e che sarebbe il caso di stabilizzare”, continua Mininni.

“Un segno ulteriore di questa sensibilità è certamente rappresentato dalla misura che riguarda il lavoro stagionale laddove si riconosce, anche a coloro che non sono in forza in questo momento, un’indennità una tantum di 600 euro per chi ha lavorato lo scorso anno e, altra misura certamente importante, è la proroga della data di scadenza per la presentazione della domanda di Disoccupazione agricola dal 31 marzo all’1 giugno. Quest’ultima consente a migliaia di lavoratrici e lavoratori di non perdere l’indennità a causa dell’impossibilità ad uscire di casa per i divieti imposti.”

“Aspetteremo comunque il testo definitivo per esprimere un giudizio più complessivo, vi sono, infatti, altri strumenti a sostegno del lavoro, come i congedi parentali e bonus per chi lavora, e sul fisco che troveranno applicazione anche nel nostro settore.”

 

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