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Intervista a Francesco Bertoli: «Nelle piccole aziende bresciane i lavoratori sono ricattati»

L’intervista de il Manifesto al segretario generale Cgil e Fiom Brescia Francesco Bertoli: «Domani lo sciopero sarà partecipato, ma per fortuna molte grandi aziende hanno già chiuso»


Bertoli, qual è la situazione nella vostra provincia?
Noi abbiamo circa 110mila lavoratori metalmeccanici ed era da tre settimane che Cgil, Cisl e Uil della Lombardia chiedevano di chiudere tutte le fabbriche non indispensabili. Domenica è stata una giornata campale perché è chiaro che le pressioni di Confindustria per tenere aperto il settore metalmeccanico inserendolo nell’elenco del decreto ci sono state.

Già domenica però avete deciso di scioperare perché tante aziende sono ancora aperte.
Sì, altre aziende sono ancora aperte. Lo sciopero è indetto per il 25 perché quel giorno scade il tempo previsto nel decreto per liberarsi delle giacenze di prodotto. Vedremo se queste aziende capiranno la situazione e oggi ci chiameranno per firmare accordi, diversamente siamo sicuri che lo sciopero sarà partecipatissimo perché i lavoratori non ce la fanno più a lavorare senza sicurezza.

Oltre alle grandi aziende, sul vostro territorio ci sono centinaia di piccole aziende. La situazione lì è diversa?
Molto. Ed è la cosa che più mi preoccupa. In questi giorni abbiamo ricevuto telefonate e mail con segnalazioni di situazioni molto gravi. Lavoratori che ci raccontavano di dover lavorare senza protezioni, senza guanti, senza mascherina, non rispettando la distanza di sicurezza. Ma quando gli chiedevamo di dirci quale fosse l’azienda per poter intervenire, la risposta era il silenzio. Nessun nome per paura di perdere lavoro o salario, quasi fossero ricattati. Ci siamo sentiti impotenti. Dove c’è sindacalizzazione siamo riusciti a fare accordi, a tutelare la sicurezza sul lavoro. Nelle piccole e medie aziende dove il sindacato non c’è non riusciamo. E questo fa rabbia perché i lavoratori stanno rischiando la vita. Solo nel settore tessile siamo riusciti a fare due segnalazioni al Prefetto.

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