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La strage di Piazza Loggia. le motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo per Maggi e Tramonte


Il 10 agosto 2016 sono state pubblicate le motivazioni della sentenza con la quale il 22 luglio 2015 la Corte di Assise di Appello di Milano ha condannato all'ergastolo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte - il primo capo indiscusso di Ordine Nuovo/Ordine Nero, il secondo un estremista della destra eversiva informatore dei Servizi - per la strage di piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974. In oltre 500 pagine il Presidente estensore della Corte Anna Conforti conclude con due condanne significative l'ultima (la quinta) istruttoria riguardante la strage, istruttoria che aveva preso avvio nel 1993 grazie al lavoro meritorio dei magistrati inquirenti Roberto Di Martino e Francesco Piantoni.

Lo studio dello sterminato numero di atti che compongono il fascicolo dibattimentale porta ad affermare che anche questo processo - come altri in materia di stragi - è emblematico dell'opera sotterranea portata avanti con pervicacia da quel coacervo di forze di cui ha parlato Vinciguerra ed individuabili ormai con certezza in una parte non irrilevante degli apparati di sicurezza dello Stato, nelle centrali occulte di potere, dai Servizi americani, alla P2, che hanno, prima, incoraggiato e supportato lo sviluppo dei progetti eversivi della Destra estrema, ed hanno sviato, poi, l'intervento della Magistratura, di fatto rendendo impossibile la ricostruzione dell'intera rete di responsabilità. Il risultato è stato devastante per la dignità stessa dello Stato e della sua irrinunciabile funzione di tutela delle istituzioni democratiche, visto che sono solo un ultraottantenne ed un non più giovane informatore dei Servizi a sedere, oggi, a distanza di 41 anni dalla strage, sul banco degli imputati, mentre altri, parimenti responsabili, hanno da tempo lasciato questo mondo o anche solo questo Paese, ponendo una pietra tombale sui troppi intrecci che hanno connotato la mala-vita, anche istituzionale, dell'epoca delle bombe.

Da tempo conosciamo una verità storica sufficientemente chiara nel suo quadro generale che inquadra la strage di Brescia dentro la sequela di attentati, stragi e tentate stragi, tentati colpi di stato, il periodo dagli anni 60 agli anni 80 che ha visto muoversi Servizi segreti americani e nostrani, settori dell'Esercito e apparati dello Stato con esecutori ben riconoscibili appartenenti alla destra radicale. Cgil, Cisl e Uil di Brescia hanno realizzato un opuscolo che, senza alcuna pretesa di essere una sintesi, fornisce alcuni dei passaggi del testo stesso della sentenza.

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