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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Marcia per l'accoglienza 2023

In marcia per il diritto di essere accolti delle persone in fuga e in pericolo. Anche la Cgil di Brescia sarà presente all'edizione 2023 della Marcia per l'Accoglienza, in programma a Brescia (la partenza sarà da Largo Formentone) sabato 14 ottobre. Titolo della manifestazione sarà "Nessuna persona esclusa"


In marcia per il diritto di essere accolti delle persone in fuga e in pericolo. Anche la Cgil di Brescia sarà presente all'edizione 2023 della Marcia per l'Accoglienza, in programma a Brescia (la partenza sarà da Largo Formentone) sabato 14 ottobre. Titolo della manifestazione sarà "Nessuna persona esclusa"

Ancora oggi dobbiamo assistere all’orrore della guerra (almeno 23 conflitti ad alta intensità ancora in corso) che produce l’esodo di milioni di persone in cerca d’asilo e rifugio. Ad esso si sommano i cittadini e le cittadine in fuga da regimi autoritari o dalla crisi climatica globale, determinata dall’attuale sistema economico, vorace e dissennato.
Con buona pace delle pulsioni razziste e xenofobe di una parte del Parlamento e della popolazione, la società italiana (ed europea) è ormai composita e multiculturale, fondata su tradizioni, sensibilità e biografie diverse che hanno trovato e trovano ogni giorno il modo di convivere pacificamente.

Del resto, le donne e gli uomini costituenti avevano immaginato, con straordinaria lungimiranza, quel futuro che oggi è presente, quando hanno scritto l’articolo 3 che riconosce a tutte e tutti pari dignità sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
Eppure le diseguaglianze, alimentate da leggi classiste e irrazionali, condannano l’Italia ad un declino demografico, economico, sociale e culturale al quale contribuisce senza dubbio la legge Bossi-Fini, con il suo sostanziale impedimento agli ingressi regolari anche solo per motivi di lavoro, ignorando colpevolmente la necessità di giovani lavoratrici e lavoratori essenziali per supportare il sistema produttivo e lo stato sociale.

La legge sulla cittadinanza ha ormai 30 anni e un’intera generazione (il 10% della popolazione studentesca) pienamente italiana, è incomprensibilmente ritenuta dalle nostre leggi “straniera”.

Un solo passo”, pensò, “e sarò dall'altra parte. Qquando il mio piede toccherà il suolo al di là della frontiera, non sarò più lo stesso"

Dunque scendiamo in piazza e in strada per chiedere con forza:
• La riforma della legge sulla cittadinanza che superi lo ius sangunis per giungere ad un sistema equo, inclusivo e lungimirante
• Il superamento della legge Bossi-Fini e la riforma del testo unico affinché si attivino canali di ingresso regolari e sicuri
• L’ampliamento del Sistema d’Accoglienza e Integrazione e la sua diffusione strutturata, equa e capillare sul territorio nazionale, che consenta il superamento definitivo dei Centri di Accoglienza Straordinaria, espressione di una logica emergenziale e inadeguata.
• La cessazione degli accordi Italia-Libia per il respingimento e la detenzione illecita dei migranti, e di ogni altra forma violenta e repressiva di esternalizzazione delle frontiere.

L’Europa nella quale ci riconosciamo non è quella degli accordi con i carcerieri libici o turchi, né quella degli egoismi nazionalistici che condannano migliaia di persone alla morte o alla violenza dei respingimenti lungo i confini.
L’Europa nella quale vogliamo riconoscerci è il continente unito da libertà, eguaglianza e fraternità, terra del diritto e dei diritti, laica, multiculturale ed aperta alle diverse storie individuali e collettive che la compongono.

E allora tutti in marcia, per l’accoglienza e la cittadinanza!

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