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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Somministrati ministero interni. Oggi il presidio in prefettura per chiedere rinnovo e stabilizzazione

Due ore di presidio a Brescia. Una delegazione dei lavoratori ricevuta dal Prefetto Laganà. Nidil: vogliamo certezze dal Governo e dal Ministero su ciò che accadrà nel prossimo mese e l’apertura di un dialogo con il Ministro per arrivare a definire un percorso di progressiva internalizzazione di questi lavoratori e la proroga dei contratti di lavoro per tutti


Due ore di presidio questa mattina organizzato da Nidil Cgil davanti a Palazzo del Broletto a seguito dell’apertura dello stato di agitazione per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori somministrati presso il Ministero dell’interno in Questure, Prefetture, Commissioni per il diritto d’asilo. È grande la preoccupazione per il futuro di questi lavoratori – sono 19 nella nostra provincia e circa 1150 in tutto il Paese – con un contratto in scadenza al 31 dicembre e totale incertezza su ciò che li attende. Sono lavoratrici e lavoratori che svolgono compiti preziosi per far fronte alle necessità operative delle Istituzioni in cui sono impiegati e che in questi anni si sono visti rinnovare già quattro volte il proprio contratto. Questa incertezza, che sta diventando ormai una costante del percorso di questi lavoratori, è inaccettabile:

vogliamo certezze dal Governo e dal Ministero su ciò che accadrà nel prossimo mese e l’apertura di un dialogo con il Ministro per arrivare a definire un percorso di progressiva internalizzazione di questi lavoratori e la proroga dei contratti di lavoro per tutti.

Un preoccupazione condivisa anche dal Prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà che, ricevendo una delegazione, ha sottolineato come queste lavoratrici e lavoratori svolgono un servizio pubblico essenziale di imprescindibile utilità, riconoscendo che - in caso di mancato rinnovo - la loro assenza avrà ripercussioni molto pesanti sulla gestione di uffici già in affanno. Un incontro molto proficuo alla fine del quale il Prefetto si è impegnato – per quanto di sua competenza – a inviare una nota al Ministero per illustrare la situazione e raccomandare la ricerca di soluzioni.

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