Mercoledì 14 settembre si è tenuta a Bologna l'assemblea delle delegate e dei delegati dove la Cgil ha lanciato un decalogo delle priorità per lo sviluppo del Paese. Bisogna prima di tutto sostenere i redditi, le persone che non arrivano alla fine del mese, quello che ormai tutti chiamano "lavoro povero". Al primo punto dunque la tutela e l'incrementare il potere d’acquisto di salari e pensioni, il contenimento dell'inflazione, il tetto alle bollette, l'introduzione del salario minimo. Seguono poi il fisco con la richiesta di tassare gli extraprofitti e la ferma opposizione sia all’ipotesi della flat tax sia a condoni. Sul lavoro: contrasto della precarietà, superamento del jobs act e definizione di un "nuovo Statuto dei diritti per tutto il mondo del lavoro". C'è poi il drammatico tema dell'aumento morti sul lavoro per cui è necessario puntare su prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili e inasprimento delle sanzioni. Grande attenzione è dedicata poi al welfare, ai diritti di cittadinanza, a nuove politiche di sviluppo industriale e al recupero dei divari territoriali a partire dal Mezzogiorno.
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Un appuntamento in cui la confederazione ha dato la parola ai suoi rappresentanti, alle “basi”, ascoltandone appunto le storie, i temi, le urgenze. Tanti gli interventi delle delegate e dei delegati per poi lasciare spazio alle conclusioni del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Un appuntamento avvenuto in concomitanza con la campagna elettorale, e “non è stata una scelta fatta a caso”, ha spiegato Landini: "Andate a votare. Sono il figlio di un partigiano. Senza la sconfitta del fascismo e del nazismo, oggi il diritto di voto non lo avremmo".
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Il segretario generale ha concluso il suo intervento lanciando la manifestazione a Roma del prossimo 8 ottobre, nell’anniversario dell’assalto alla sede nazionale della Cgil. “Quel giorno in piazza assieme a noi ci saranno anche tanti altri sindacati europei, e associazioni verdi, ambientaliste, Federconsumatori e Auser” tra le altre. Il corteo farà “un percorso inverso” rispetto a quello dell’assalto del 2021.
Partiremo dalla sede della Cgil per arrivare a Piazza del Popolo
Il giorno successivo, invece, il 9 ottobre, la confederazione aprirà la sua sede per ospitare “una grande tavola rotonda a cui saranno presenti anche Cisl e Uil” e molte sigle internazionali. Sarà l’occasione per “lanciare l'idea della costruzione di una grande rete democratica e antifascista che rimetta al centro il lavoro e la giustizia sociale in tutto il mondo”.