Le scelte politiche negli ultimi anni hanno provocato, nel sistema sanitario pubblico, il taglio di posti letto negli ospedali, lo svuotamento di professionalità e servizi nel territorio, la diminuzione delle prestazioni erogate ai cittadini, la drastica riduzione del personale (medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e amministrativi). Tutto ciò ha causato tempi lunghi d’attesa per visite, esami e interventi chirurgici, e ha lasciato sguarnite aree d’intervento essenziali, come la prevenzione, la non autosufficienza, la presa in carico delle cronicità, la disabilità e la salute mentale.
La pandemia da COVID-19 ha messo a nudo tutti i problemi del Servizio sociosanitario lombardo. Oggi serve una buona riforma che usi in modo intelligente le maggiori risorse stanziate dallo Stato e dalla Unione Europea, correggendo scelte organizzative e di politica socio-sanitaria che in Lombardia hanno messo in difficoltà l’intero sistema sociosanitario impoverendolo di risorse economiche, tecnologiche e professionali e hanno determinato pesanti ricadute sui cittadini a partire dai più fragili e vulnerabili.
Chiediamo: un cambiamento del modello organizzativo; di restituire alla prevenzione un ruolo centrale nel Servizio sanitario; di garantire prossimità, facilità di accesso ai servizi e continuità delle cure; di innovare modelli di servizio e residenzialità sociosanitaria; di rivedere il rapporto pubblico/privato; di investire sul personale e le professioni del sistema sociosanitario.