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Vaccinazioni nei luoghi di lavoro. La nota di Francesco Bertoli

"Rimaniamo sconcertati dal metodo utilizzato dalle parti firmatarie dopo che, per tutto il periodo di pandemia, sono stati sottoscritti protocolli condivisi con le Organizzazioni sindacali". La nota di Francesco Bertoli (Cgil Brescia) a seguito dell'accordo tra Regione Lombardia, Confindustria, Confapi e l’Associazione dei Medici Competenti sulla possibilità di poter vaccinare nei luoghi di lavoro le lavoratrici e i lavoratori.


Nella giornata del 10 marzo 2021 è stato sottoscritto un accordo tra Regione Lombardia, Confindustria, Confapi e l’Associazione dei Medici Competenti in merito alla possibilità di poter vaccinare nei luoghi di lavoro le lavoratrici e i lavoratori.

Rimaniamo sconcertati dal metodo utilizzato dalle parti firmatarie dopo che per tutto il periodo di pandemia sono stati sottoscritti protocolli condivisi con le Organizzazioni sindacali per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori a livello nazionale, a livello territoriale e a livello aziendale; a maggior ragione questo vale per il nostro territorio dove era stato sottoscritto un protocollo che era tra i primi in Italia, condiviso anche con la Prefettura, e che prevedeva - tra le altre cose - una sperimentazione regolamentata e monitorata dagli enti sanitari preposti.

Lo sconcerto aumenta ulteriormente dopo che a Brescia l’argomento oggi oggetto di accordo separato era stato affrontato già dal mese di gennaio 2021 con le Associazioni imprenditoriali, con la Prefettura, con Ats, con Asst Ospedali Civili e con Poliambulanza, con l’impegno dopo il primo incontro di verificare le disponibilità delle varie aziende, fermo restando i requisiti sanitari previsti, ad aderire alla eventuale possibilità di vaccinare nei luoghi di lavoro e con l’impegno di arrivare successivamente a una stesura di un protocollo che regolamentasse questa importante iniziativa.

Tutta la discussione era stata avviata come condizione integrativa al percorso di vaccinazione che il Governo aveva predisposto, sia in termini di priorità, sia nei termini di disponibilità dei vaccini che già allora erano soggetti a un approvvigionamento non in linea con le aspettative.

Rimaniamo veramente stupiti dal mancato coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e del mancato rispetto del ruolo che hanno svolto in questo anno così difficile e drammatico, così come stupisce il mancato riconoscimento dei tavoli istituzionali che ugualmente sono stati e sono tutt’ora un punto di riferimento in un contesto che fatica a migliorare e che registra ancora molti morti e malati. 

Francesco Bertoli
Segretario generale Cgil Brescia

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