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Tagli al Tpl di Brescia. A rischio occupazione e servizio per l'utenza

Questo quadro “disastroso” non può vederci silenti, e per questo che ci siamo già attivati per sollecitare le istituzioni, gli utenti e sicuramente in prima istanza i lavoratori ad una mobilitazione generale contro questa politica sia governativa che regionale che vuole colpire il servizio di trasporto pubblico, e che avrà ricadute pesantissime su tutti i cittadini, e sui lavoratori delle aziende del Tpl di Brescia e Provincia.


La Filt di Cgil di Brescia esprime forte preoccupazione per le notizie apparse negli ultimi giorni sui giornali di Brescia e per quelle a nostra conoscenza.

Di fatto far spacciare dal Governo e dalla Regione lo sblocco di 200 milioni del Fondo Nazionale dei Trasporti , cosa che corrisponde alla normale procedura per l’assegnazione di quei fondi alle Regioni, fa parte della solita modalità comunicativa demagogica che presenta come dei miracoli la normale amministrazione.

La Regione aveva già preventivato il taglio di 52 milioni nel suo bilancio , e ora probabilmente saranno coperti dalle normali risorse (80% in prima tranche) che verranno trasferite con il millantato “sblocco”.

A Brescia e Provincia, comunque continueranno a mancare risorse ingenti per svolgere il Tpl nel 2019 e nei prossimi anni, risorse che dovrebbero ammontare a circa 5 milioni e rotti di euro, quindi il 10% delle risorse complessive e un taglio del servizio fornito all’utenza estremamente grave, soprattutto in ambito extraurbano.

Verranno a mancare le risorse previste per le aree di montagna e disagiate (1 milione), la minore disponibilità finanziaria della provincia di Brescia e del Comune di Brescia (2 milioni), e inoltre sono a rischio altri 3 milioni se a luglio, come è probabile , lo Stato non sarà in grado di alienare il suo patrimonio immobiliare così come previsto, e quindi taglierà dal Fondo Nazionale dei trasporti altri 2 miliardi che a ricaduta significheranno meno risorse anche a Brescia e Provincia.

Se a tutto questo si aggiunge il fatto che i nuovi criteri (cosiddetti costi standard) stabiliti dalla Regione per i prossimi anni penalizzano in modo consistente Brescia, e il finanziamento da parte della Regione della metrò è sempre basata sulla benevolenza della stessa, si capisce che il quadro dovrebbe preoccupare tutti: istituzioni, utenza, lavoratori delle aziende del Tpl.

Questo quadro “disastroso” non può vederci silenti, e per questo che ci siamo già attivati per sollecitare le istituzioni, gli utenti e sicuramente in prima istanza i lavoratori ad una mobilitazione generale contro questa politica sia governativa che regionale che vuole colpire il servizio di trasporto pubblico , e che avrà ricadute pesantissime su tutti i cittadini, e sui lavoratori delle aziende del Tpl di Brescia e Provincia.

Ivano Panzica
Segretario Generale Filt Cgil Brescia

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