via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Pensioni, Camusso a Brescia: le ragioni della nostra lotta

In vista delle manifestazioni di sabato


Concludendo gli stati generali della Cgil Lombardia in una gremitissima sala della Camera di Commercio di Brescia, Susanna Camusso ha esortato tutte e tutti ad essere presenti nelle cinque piazze nelle quali si articolerà la mobilitazione del 2 dicembre. E' per noi la prima mobilitazione di una vertenza che per noi riparte. Non e' la premessa, come qualcuno ha insinuato, allo schieramento con chissà quale forza politica. E' una vertenza che parla del diritto dei giovani e delle donne di questo paese di andare in pensione. La risposta che il sentiero e' troppo stretto equivale alla scelta di condannare i giovani alla certezza di un futuro di povertà. Non si può agire sul sistema previdenziale, che deve essere pubblico e con regole certe, per deroghe e aggiustamenti che lo trasformano nella sostanza. C'e' dunque un tema che riguarda il sistema.

Quando in tutti i giornali si esalta la proposta del governo e si incoraggiano i giovani a fare assicurazioni integrative, si sta dando loro il messaggio che non devono affidarsi al sistema previdenziale. Noi invece dobbiamo riaffermare che si tratta di un pezzo di welfare universale cui hanno diritto. E ai giovani Susanna Camusso ha dedicato gran parte del suo intervento.

La legge di bilancio non da' risposta agli undici milioni di persone che stanno rinunciando a curarsi, e dobbiamo dire che l'allungamento dell'aspettativa di vita non sempre corrisponde a una vita dignitosa.

E' necessario rimettere mano ai meccanismi per cui qualunque intervento sul welfare e' di ricerca di compatibilità anziché di investimenti. Infine, affrontando il tema delicato della trattativa sulla previdenza, Susanna Camusso ha sottolineato: se ci sono impegni assunti e non rispettati, un sindacato non può dire "mi accontento di quello che c'e' ", perché quando andrà dai lavoratori non potrà dire che quegli accordi che si raggiungono sono poi esigibili. O segni il punto di fronte agli impegni disattesi, o non sei piu' credibile, questa e' la nostra regola in ogni trattativa. Questo vale per il tema della previdenza come per quello del lavoro. Nessuno ci ha regalato nulla, e noi non rinunciamo a rivendicare i risultati che abbiamo ottenuto con anni di lotte, come lo stanziamento delle risorse per il contratto del Pubblico Impiego. Ancora, sui temi del lavoro Camusso ha aggiunto: I dati di oggi ci dicono che di nuovo l'asticella si e' spostata sul contratto a tempo determinato rispetto a quello a tempo indeterminato, e che siamo ancora in presenza del moltiplicarsi dei modelli contrattuali. Si ha dunque un bel dire che occorre fare in modo che i giovani non scappino da questo paese. C'e' una logica corrente che sta incontrando in questo periodo qualche difficoltà, ce lo dice la cronaca di ogni giorno, dalle vicende di Ryanair a quelle di Amazon. Dobbiamo essere grati a quei lavoratori che stanno dimostrando che al centro tornano ad esserci i diritti delle persone che lavorano, e che un algoritmo non e' diverso da un capo del personale.

Questo e' un terreno su cui il sindacato deve osare di più, non di meno.

Rivolgendosi infine agli amici e compagni di Cisl e Uil: quando ci sono delle divaricazioni c'e' un problema relativo alle scelte che hanno fatto le controparti, ha detto.  Noi siamo andati insieme, con la piattaforma unitaria, dalle lavoratrici e dai lavoratori e pensiamo ancora che la battaglia bisogna farla insieme, ma dobbiamo decidere le regole con le quali trattiamo le piattaforme comuni. Chi e' che giudica la distanza tra una piattaforma e la validità delle risposte? Lo dobbiamo fare insieme con le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati.

Noi siamo pronti a fare un percorso unitario anche sulla piattaforma sul fisco, ma vogliamo stabilire le regole che mettano tutti in grado di decidere se le risposte sono adeguate e le decisioni condivise.

Approfondimenti