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L'edilizia bresciana in prima fila per la sicurezza e contro la concorrenza sleale nei cantieri

Firmato un importante protocollo a livello provinciale. Ibrahima Niane (Fillea Cgil): ««È la prima volta che si firma un accordo del genere a livello nazionale. Quando andiamo nei cantieri troviamo di tutto, persone che lavorano da muratori con il contratto da agricoli o anche peggio. In provincia di Brescia stimiamo ci siano 9mila lavoratori su 25 mila complessivi utilizzati nei cantieri ma fuori dal  controllo. Tutto questo favorisce la concorrenza sleale e con il nuovo investimento sul software incrociamo banche dati diverse e saremo in grado di mettere un po'di ordine nel comparto».


Concorrenza sleale: solo la metà delle imprese è iscritta alla Cassa edile. «Del latte sappiamo anche dove è stato munto. Delle case, invece, i proprietari spesso non sanno nemmeno chi le ha costruite». Una costatazione per nulla banale, quella espressa ieri da Roberto Bocchio, vicepresidente della Cassa edile di Brescia, l’ente che è stato tra i promotori e i firmatari di un protocollo d’intesa innovativo, quello sul «Progetto di contrasto alla concorrenza sleale nel settore edile». Un dato, inequivocabile, è quello delle iscrizioni nel bresciano: in Camera di commercio risultano 5.600 imprese «tipicamente» edili, ma solo la metà (2.700) è iscritta anche alla Cassa edile. Significa che 9 mila addetti (su 24 mila totali) sono in parte “fantasmi”. (i numeri in dettaglio) O meglio, non godono dell’adeguata copertura per malattia o infortuni, oppure non sono tecnicamente così preparati da garantire un lavoro adeguato. Risultato, si annacqua il principio della concorrenza e si mette a rischio la sicurezza nei cantieri: lo ripetono, all’unisono, le sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil), il Collegio Costruttori e stavolta anche i diversi ordini professionali (geometri, ingegneri, architetti) che ieri, nella sede della Cassa edile, hanno sottoscritto il protocollo. Oltre a fare sistema, le varie anime dell’universo edile hanno dato vita ad un software capace di mettere insieme 19 diverse banche dati: incrociare numeri, informazioni e codici permette di far emergere le irregolarità.

«È la prima volta che si firma un accordo del genere a livello nazionale - afferma il segretario general Fillea Cgil di Brescia Ibrahima Niane -. Quando andiamo nei cantieri troviamo di tutto, persone che lavorano da muratori con il contratto da agricoli o anche peggio. In provincia di Brescia stimiamo ci siano 9mila lavoratori su 25 mila complessivi utilizzati nei cantieri ma fuori dal  controllo. Tutto questo favorisce la concorrenza sleale e con il nuovo investimento sul software incrociamo banche dati diverse e saremo in grado di mettere un po'di ordine nel comparto».

Qui l'articolo del Giornale di Brescia

Qui il comunicato stampa integrale

 

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