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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

La salute non è una merce

È quanto si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil in occasione della Giornata Mondiale della Salute. «La priorità è investire in prevenzione e in promozione della salute, agendo su tutti i suoi determinanti: reddito e lavoro, poiché come ricorda l'OMS la povertà è la più funesta delle malattie e la stessa speranza di vita è legata alle condizioni sociali delle persone, istruzione, alloggio e ambiente».


«La tutela della salute non può essere ridotta a merce o compromessa dalle politiche di austerità, intendiamo rilanciare il nostro impegno e la nostra mobilitazione per sostenere il pieno rispetto di questo diritto costituzionale». È quanto si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil in occasione della Giornata Mondiale della Salute.

«Nel nostro Paese - proseguono i sindacati confederali - persistono troppe disuguaglianze di salute, troppe persone rinunciano alle cure e spesso sono costrette a cercare risposte lontano dal proprio territorio. La priorità - sostengono - è investire in prevenzione e in promozione della salute, agendo su tutti i suoi determinanti: reddito e lavoro, poiché come ricorda l'OMS la povertà è la più funesta delle malattie e la stessa speranza di vita è legata alle condizioni sociali delle persone, istruzione, alloggio e ambiente».

Per Cgil, Cisl e Uil «occorre destinare risorse adeguate al Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, mettendo fine alla stagione dei tagli e dei ticket, combattendo sprechi e corruzione e provando a risolvere l’annosa questione delle liste d’attesa, causa principale del ricorso alla spesa 'out of pocket'». «I LEA - continuano - vanno assicurati in tutto il territorio nazionale per superare gli intollerabili divari, e vanno rilanciati gli investimenti finanziari per realizzare le necessarie strutture di alta specialità nel Mezzogiorno, al fine di ridurre la forte mobilità sanitaria regionale».

«Un SSN più forte - si sostiene nella nota - può affrontare la sfida dei crescenti bisogni prodotti dai cambiamenti demografici ed epidemiologici. Più risorse e orientamento della spesa - si legge - sono le leve d'intervento per costruire una forte rete di servizi sanitari e sociali integrati e diffusi nel territorio: dalle case della salute all’assistenza domiciliare per evitare il rischio di un uso improprio degli ospedali e dei pronto soccorsi».

Le confederazioni sottolineano poi la «centralità della prestazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori, che garantiscono il diritto alla salute e a cure di qualità e hanno quindi una grande responsabilità, non sempre adeguatamente riconosciuta». Per questo «dare valore al lavoro degli operatori migliora i servizi per i cittadini».

«La tutela della salute - concludono Cgil, Cisl e Uil - va concepita come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, come stabilisce la nostra Costituzione, ed è un investimento non solo per assicurare i diritti di ogni persona, ma anche per migliorare le condizioni sociali, sostenendo lo sviluppo e la creazione di occupazione».

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