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L'annuncio della maggioranza: aboliamo i voucher

Previsto periodo di transizione fino a fine anno. L'ipotesi è che il Consiglio dei Ministri già domani (venerdì 17 marzo) recepisca questa formulazione in un decreto legge che sarà poi convertito dal Parlamento. Il decreto dovrebbe comprendere anche norme che ristabiliscano il principio della solidarietà tra committente, appaltatore e subappaltatore rispetto alle prerogative dei lavoratori. Il testo ha quindi l'obiettivo di soddisfare anche il secondo quesito che riguarda gli appalti.


«Oggi voteremo per l'abrogazione totale dei voucher». È l'annuncio che arriva da Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge sui voucher che verrà votata in commissione Lavoro della Camera questo pomeriggio. Lo riferiscono le agenzie di stampa. Voucher e appalti sono al centro del referendum della Cgil, già fissato per il 28 maggio.  «Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati», afferma Maestri. In particolare, secondo la ricostruzione della agenzia Dire, verranno abrogati alcuni articoli del Jobs Act. Gli articoli in oggetto sono il 48, 49 e 50 del decreto legislativo 81 del 15 giugno 2015, ossia quelli che regolano il lavoro accessorio.

L'ipotesi è che il Cdm già domani recepisca questa formulazione in un decreto legge che sarà poi convertito dal Parlamento. Il decreto dovrebbe comprendere anche norme che ristabiliscano il principio della solidarietà tra committente, appaltatore e subappaltatore rispetto alle prerogative dei lavoratori. Il testo ha quindi l'obiettivo di soddisfare anche il secondo quesito che riguarda gli appalti. Sull'intervento del governo nei confronti dei buoni lavoro, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, era intervenuta stamani. «Vediamo che l'esecutivo avrebbe in programma un intervento. Se questo dovesse corrispondere ai quesiti, lo considereremmo uno straordinario risultato, ma ribadiamo che deve essere una legge». Sul voucher il sindacato valuterà «ciò che concretamente verrà fatto, perché gli annunci sono importanti, ma il referendum ha una dinamica molto precisa». La campagna referendaria ha comunque già avuto un effetto molto importante: «Un paese – secondo Camusso – che ha discusso a lungo solo dei temi della precarietà da introdurre per favorire lo sviluppo, ora si rende conto che bisogna scegliere la strada contraria, cioè quella della stabilità e dell'investimento di qualità sul lavoro».

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