via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

IL DIBATTITO ALLA FESTA CGIL CON PEDRETTI, MARANO E DAMIANO

Pensioni: ora servono risorse certe


È la trattativa tra governo e sindacati sulle pensioni il tema più dibattuto nell’incontro Previdenza e dintorni, svoltosi nella serata di venerdì 29 alla festa Cgil, introdotto dal segretario generale dello Spi di Brescia Pierluigi Cetti.

Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil nazionale, incalzato dal moderatore della serata Erminio Bissolotti (Giornale di Brescia) sui risultati del confronto svoltosi a Roma nel pomeriggio con il governo, va subito al punto “Bisogna iniziare a parlare di cifre per fare valutazioni”.

Tra le priorità individuate da Pedretti, la necessità di intervenire a favore di redditi bassi e medi: “Dobbiamo  dare risposte a persone che hanno lavorato per 35 – 40 anni. Chiediamo un sistema di rivalutazione adeguato e l’equiparazione del trattamento fiscale tra lavoratori e pensionati. Proponiamo che venga estesa la quattordicesima, anche ai pensionati con redditi di 1000/1250 euro”. Sugli attivi, Pedretti parla della necessità di “un bonus che permetta l’uscita senza penalizzazioni ai lavoratori precoci, di ampliare la categoria dei lavori usuranti e ampliarne le tutele, togliere l’ingiustizia delle ricongiunzioni onerose”. Per farlo “bisogna mettere sul banco risorse vere, non solo per imprenditori e banchieri, ma anche per lavoratori”.

E su risorse, priorità e tempi si sofferma, intervenendo, anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano: “È necessario introdurre una flessibilità per l’uscita dal lavoro, serve un intervento visibile di equità sociale e, in termini di risorse, servono almeno 2 miliardi all’anno”. Sui tempi per la realizzazione della trattativa, Damiano è molto preciso: “Entro metà settembre – afferma – bisogna chiudere la partita perché poi si entra nel filone referendum”.

Nel corso della serata è stato proiettato il videomessaggio del Presidente Inps Tito Boeri relativo al lavoro dell’istituto e alle prospettive di tenuta sociale ed economica del sistema previdenziale.

A commentarlo, con toni critici, l’economista Angelo Marano: “Non è vero che il sistema contributivo è equo per definizione, abbiamo creato un sistema che non distingue tra situazioni producendo iniquità. Quello che non va, poi,  è il continuare a dire che qualcuno ha avuto troppo, il tentativo di mettere una generazione contro l’altra”.

Sul rapporto giovani anziani riflette anche Pedretti: “In qualsiasi contesto, se non parte sviluppo e non c’è occupazione, non c’è sistema previdenziale che tenga. Se salta l’idea del giovane che lavora e paga le pensioni agli anziani, salta l’idea stessa di previdenza”.

“Il problema –ha sostenuto in proposito Damiano – è il legame tra mercato del lavoro e pensione, tra redditi da lavoro e pensioni. Se i nostri figli passano da stage a voucher e da lì a partite iva, i contributi vengono pagati su salari bassi, domai ci saranno necessariamente pensioni povere. Il capitalismo finanziario sta ammazzando il ceto medio, si va verso la distruzione dell’umanesimo del lavoro dell’occidente. Non usciamo da tutto questo se non costruiamo carriere diverse per i nostri figli. Per fare questo serve che il lavoro stabile costi meno di quello flessibile, servono incentivi strutturali”.

Approfondimenti