via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

LE GIORNATE DEL LAVORO A LECCE

Camusso: dare prospettive ai giovani


30 maggio 2016 - Nell’intervista di Massimo Giannini sul palco di Lecce, che ha coronato tre giorni di dibattiti sul lavoro, il segretario generale Susanna Camusso ha parlato ieri di un’Europa che sta perdendo la sua anima, di situazione di difficoltà per una grande fascia di lavoratori e di famiglie, di riforma fiscale e ricorso a una tassa patrimoniale per recuperare risorse per gli investimenti. Ma anche del flop del Jobs Act e dei rapporti con il governo Renzi, di riforma della legge Fornero per rivedere regole previdenziali che continuano ad essere ingiuste e a penalizzare proprio i lavoratori più deboli. Nelle risposte di Camusso anche il giudizio sulla possibilità di riavviare un metodo di concertazione tra le parti con il giudizio positivo sul primo incontro della scorsa settimana con il ministro Poletti, ma anche con molte perplessità sullo sviluppo del dialogo visto che il governo ha già annunciato per domani un vertice dei ministri a Palazzo Chigi per varare nuove misure fiscali che ovviamente non sono state discusse con nessuno. Un ragionamento a tutto campo. Quello che serve è una radicale inversione di rotta rispetto alle politiche liberiste

 “In tutta Europa i diritti vengono messi fortemente in discussione, perché ha perso la sua anima. Questa non è più l’Europa dei popoli, del welfare e dell’innalzamento delle condizioni delle persone”. Con queste parole si è aperta alle 19 di ieri l'intervista al segretario generale. “Se il pensiero della sinistra non riesce a distinguersi dal liberismo, è difficile ritrovare l’anima vera dell’Europa. Questo è un grande nodo che si sottovaluta. La nostra Carta dei diritti dice proprio questo: bisogna ripartire dai valori del lavoro. La flessibilità non ha funzionato, quindi si potrebbe e dovrebbe tracciare una riga e fare scelte diverse. Invece si continua a insistere su posizioni fortemente ideologiche”.
Al contrario di quanto afferma il governo, la ripresa, intesa come miglioramento delle condizioni di vita delle persone e riduzione delle disuguaglianze, ancora non c’è. “Stanno finendo gli ammortizzatori sociali – ha osserva Camusso –, le persone vedono davanti a sé un peggioramento. I dati sull'occupazione giovanile sono impercettibili, c’è una emigrazione da dopoguerra, diminuiscono le iscrizioni all’università e aumenta l’abbandono scolastico. Nella condizione quotidiana delle persone, insomma, ci si sente diffusamente più poveri. Il cambiamento vero si misura con la diminuzione delle disuguaglianze, ma noi questo non lo vediamo, se non in piccole sacche dell’economia del paese. Bisognerebbe proteggere chi è più in difficoltà, invece si investe ancora sul versante delle imprese. Continuiamo così ad avvitarci nella crisi”.
L'auspicio del segretario generale della Cgil, a conclusione dell'intervista, è che “il riscontro positivo di sostegno alla Carta dei diritti diventi una proposta di legge insieme ai tre quesiti referendari. Per rimettere al centro il lavoro, serve una nuova politica fiscale, una concreta politica per il Mezzogiorno, che le iscrizioni all'università ricomincino a crescere. Se c'è un tema per cui vogliamo spenderci, è dare prospettive ai giovani”

Approfondimenti