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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

97 INDAGATI COLLEGATI A 62 SOCIETÀ

Edilizia, frode da 500 milioni di euro nel Bresciano. Sindacati: troppe partite Iva


27 maggio 2016 - Alla regia c’era lui, commercialista della Franciacorta in grado di procurare prestanome, fatture false, società «cartiere» create ad hoc per generare finti crediti d’imposta con cui «ammortizzare» i contributi per migliaia di lavoratori. A scoprire la maxi evasione — che vale 500 milioni di euro — sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Manerbio, che nei mesi scorsi hanno smascherato un’associazione a delinquere radicata nel settore edile e finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. La sede nel milanese, la base logistica nella Bassa e in Franciacorta. Nel registro degli indagati sono inizialmente finiti in 97 (per lo più imprenditori), di cui 41 completamente sconosciuti al fisco. E collegati a 62 società, che restavano operative solo per pochi mesi, dopo di che la documentazione contabile veniva distrutta e le cariche sociali trasferite su persone che risultavano irreperibili. La formula: usare crediti Iva inesistenti per evitare di pagare centinaia di migliaia di euro di Irpef, contributi previdenziali e assistenziali per qualcosa come 10 mila lavoratori. Sotto sequestro sono finiti 400 conti correnti. (gdb p.8 - bsoggi p.18 - corriere p.5)

«CI SONO TROPPE PARTITE IVA: NUMERI CHE FANNO PENSARE»
Il fenomeno delle cartiere è diffuso in tutto il Bresciano. E dietro i cantieri spesso si nascondono realtà che di fatto calpestano i diritti dei lavoratori, lamentano i sindacati dell'edilizia che non sono certo sorpresi dell'ennesimo vaso scoperchiato. Dalle false partite Iva che sono definite «lavoro grigio» al contratto dell'edilizia che non viene applicato. «È consuetudine diffusa - spiega Renzo Bordolini segretario generale della Fillea Cgil di Brescia - sia nel commercio di materiali edili, così come in altri settori, che ci siano professionisti piuttosto che pseudo imprenditori che costituiscono società fatte esclusivamente per frodare il fisco, soprattutto l'Iva sul commercio dei materiali che vengono ritirati attraverso questa società. E la ragione - prosegue il sindacalista - è legata al fatto che l'attività dei cantieri edili si svolge in luoghi non definiti, che si spostano da un luogo all'altro e quindi meno soggetta a controlli».Che fare per arginare questo fenomeno? «Dovrebbero essere previste delle forme di comunicazione e di controllo - risponde Bortolini - che partendo dalla comunicazione sull'apertura di cantieri e sulla richiesta di autorizzazioni rivolte alla pubblica amministrazione, prevedano in automatico dei controlli sull'accesso dei materiali e delle persone che possono entrare nei cantieri» (bsoggi p.18)

UN «POOL» CONTRO IL LAVORO NERO
Nel 2015 trovati oltre 1.500 contratti falsificati per ottenere disoccupazione e maternità. Per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori scende in campo un nuovo pool, composto da enti che finora hanno agito separatamente. Procura, Finanza, Inps e Agenzia delle Entrate hanno firmato ieri un protocollo. Adesso tutti i dati a disposizione dei vari enti saranno condivisi, così come le strategie d’intervento. Perché il fenomeno va debellato. (Corriere 1,3 - bsoggi p.18 - gdb p.9)

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