Ieri pomeriggio, martedì 22 marzo, un autista della Sia è stato colpito al volto da due passeggeri solo per aver chiesto loro il biglietto mentre salivano. Rimasto visibilmente scosso, l'autista ha dovuto essere visitato e medicato al Pronto soccorso. È questa l'ultima di una serie di aggressioni che gli autisti subiscono oramai sempre più di frequente (15 casi solo nel 2015) e che conferma la necessità di interventi di prevenzione.

Purtroppo, nonostante le continue richieste, i suggerimenti fatti e anche parecchie iniziative di sciopero proprio su questo tema, spiace notare che da parte dell'azienda permane un'irresponsabilità di fondo e la totale mancanza di risposte. Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo oggi: vogliamo delle barriere divisorie per il personale viaggiante.

Nel settembre scorso la stessa Asl aveva sanzionato l’azienda e chiesto una serie di prescrizioni che dovrebbero essere ottemperate per aumentare la sicurezza degli autisti, tra cui anche il posizionamento di barriere divisorie, come quelle già montate sui bus urbani di Brescia Trasporti. L'azienda Sia, oltre a non dare risposta a questa precisa richiesta, diffonde al contrario notizie non vere, alimentando ulteriore insicurezza. È infatti falso che gli autisti non siano obbligati a chiedere il biglietto. Le procedure aziendali, al contrario, impongono tale prassi e prevedono provvedimenti disciplinari in caso di inadempienza.

Ci chiediamo a questo punto quante aggressioni dovranno ancora accadere prima che l'azienda prenda atto della situazione e decida di adottare provvedimenti adeguati. Nel contempo chiediamo alla Provincia di aggiornarci sull'esito del suo interessamento nei confronti dell'azienda per una soluzione positiva di un problema che da oramai troppo tempo si sta trascinando.

Camera del Lavoro di Brescia
Filt Cgil Brescia
Rsu Cgil Sia