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LANDINI: INACCETTABILE CHE GLI AUMENTI SUI MINIMI CONTRATTUALI NON VADANO A TUTTI I LAVORATORI

Contratto metalmeccanici, l'inizio è in salita


Inizia in salita, come era prevedibile, la trattativa per il rinnovo del contratto dei lavoratori metalmeccanici. Federmeccanica aveva annunciato una proposta in qualche modo spiazzante e così in effetti è stato. Per gli industriali del settore nel 2016 non dovrà essere corrisposto ai lavoratori alcun aumento, mentre per il 2017 pochi soldi e solo a una platea ristrettissima di addetti. In cambio, Federmeccanica mette sul piatto più risorse per il welfare aziendale. Una proposta, quella sul salario, rinviata al mittente da Fim, Fiom e Uilm, in attesa del quarto round di incontri che si svolgerà il 21 gennaio, mentre la Fiom convocherà prima gli attivi regionali e il comitato centrale.

Nel dettaglio, Federmeccanica spiega la mancata corresponsione di aumenti nel 2016 con la necessità di assorbire una parte dei 74 euro di aumento (pari al 4%) corrisposti nel predente triennio in previsione di un'inflazione programmata che si è poi rivelata più bassa di quanto previsto. Dal 2017 poi, ma solo per i lavoratori al di sotto del minimo contrattuale, andrebbero 37,31 euro di aumenti al mese, l'equivalente dell'indennità per la mancata contrattazione aziendale che sarebbe loro spettata. “In cambio”, come detto, Federmeccanica offre l'aumento di alcune voci di welfare aziendale dall'assistenza sanitaria  integrativa al 100% pagata dall'azienda ed estesa anche ai familiari, fino alla previdenza complementare (con aumento della contribuzione aziendale e diminuzione di quella dei lavoratori) e alla formazione (24 ore nel triennio pagare dal'azienda e fuori da Fondimpresa). Questo pacchetto, secondo gli industriali metalmeccanici, equivarrebbe a un aumento del salario lordo di 1.582 euro, ma è chiaro che la piattaforma presentata a Fim, Fiom e Uilm tocca punti nevralgici della contrattazione, a partire dal fatto che il Ccnl non darebbe più incrementi salariali uguali a tutti i lavoratori.

Non solo: queste novità arrivano proprio mentre sindacati e Confindustria stanno cercando di trovare un accordo per la riforma del modello contrattuale: trattativa sulla quale ovviamente il rinnovo del ccnl dei meccanici avrà una qualche influenza. Duro, come detto il giudizio dei sindacati che, seppure con piattaforme diverse, marciano in questa fase uniti: il nuovo meccanismo del salario minimo di garanzia limiterebbe la platea beneficiaria degli adeguamenti all'inflazione solo a chi ha la paga base, cioè soltanto al 5% dei lavoratori.

Del resto l'obiettivo "di sistema" di questa piattaforma è evidente nelle parole di Fabio Storchi, direttore generale di Federmeccanica: "Diciamo no agli aumenti contrattuali a pioggia, senza  distinguere tra aziende che vanno bene e quelle che vanno male, senza guardare alla produttività. Non si possono più sostenere  aumenti salariali a livello nazionale perché i prezzi  diminuiscono tutti gli anni e le aziende non hanno futuro".

“Non è accettabile che gli aumenti sui minimi contrattuali non vadano a tutti i lavoratori – dice Maurizio Landini, segretario generale della Fiom -, perché si mette in discussione il ruolo del contratto nazionale”. Per il segretario della Fiom, la proposta di Federmeccanica, tuttavia, è organica e complessiva e dunque “bisogna dare una risposta ortganica e complessiva perché vogliamo fare il contratto”. Per questo “proponiamo a Fim e Uilm di incontrarci già nei primi giorni dell'anno per una valutazione comune, e per poter dare una risposta comune”. “Cgil, Cisl, Uil e Confindustria – ha concluso il sindacalista - non hanno fatto un accordo comune sulla riforma del contratto e Federmeccanica ci dice che vuole cambiare le regole con un diverso ruolo del contratto nazionale e del sindacato sulla contrattazione”.

Negativo anche il giudizio di Mirco Bentivogli, segretario generale della Fim: “I futuri incrementi in busta paga non possono essere riservati a meno del 5% dei lavoratori metalmeccanici. Devono coinvolgere la totalità dei lavoratori", mentre con questo meccanismo, “sotto sotto il salario minimo di garanzia ci sarebbero solodi fatto i nuovi  assunti e quelli con una anzianità inferiore a 2 anni”.

Secondo Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, "il vero obiettivo è la riforma del modello contrattuale e  lo scopo è di cancellare il contratto nazionale e in parte, anche  quello aziendale, dando gli aumenti solo a chi dicono loro facendo venire meno l' elemento di solidarietà che è dentro gli aumenti  salariali per tutti".

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