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NOTIZIE DAL MONDO DEL LAVORO

Lavoro pubblico umiliato, beffati i ricercatori


2015-12-16 Il governo boccia tutti gli emendamenti e i lavoratori pubblici continuano ad aspettare il rinnovo del contratto, scaduto da oltre 6 anni. Umiliante la “mancia” dei 4 euro.  Nel pacchetto della legge di stabilità sono previsti infatti solo 300 mila euro per tutti i settori pubblici, mentre solo per il contratto di quest’anno servirebbe più di un miliardo. “Se Renzi è in grado di salvare le banche, dovrebbe anche poter sanare la situazione nel pubblico impiego”, ha dichiarato  la segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, Rossana Dettori nel corso del presidio davanti a Montecitorio. Oggi in sciopero anche i 200 mila medici del servizio sanitario nazionale.

E BEFFATI I RICERCATORI. Uno schiaffo per i tantissimi precari dell’università e della ricerca. La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato la possibilità di estendere la Disc-Coll – l’indennità di disoccupazione per i collaboratori introdotta dal Jobs Act – agli assegnisti di ricerca. Se la misura è stata così prorogata anche per il 2016, si continua a tener fuori una grande quota di lavoratori che mandano avanti il mondo della ricerca e dell’università, dove la loro quota è ormai oltre il 40 per cento. E sulle università e in particolare sulla situazione degli atenei del Sud la Cgil terrà oggi un importante convegno a Roma al quale parteciperà anche il segretario generale Susanna Camusso.

ORA TOCCA ALLE PENSIONI. Domani sarà la volta gli attivi unitari sulle pensioni. Cgil, Cisl, Uil lanciano una grande vertenza nazionale per cambiare la legge Fornero e costruire le condizioni per avere pensioni adeguate per tutti. Intanto, dopo le mobilitazioni dei sindacati dei pensionati il governo recepisce l’emendamento alla Legge di stabilità che allarga l’area della no tax. Per lo Spi Cgil è una prima risposta a milioni di pensionati che vivono in una condizione di grave difficoltà. Intanto i presidente dell'Inps, Tito Boeri (che ieri ha incontrato Renzi),  chiede che sia mantenuto il limite al contante a mille euro per il pagamento degli assegni previdenziali.

SULLE PRIME PAGINE. Le principali notizie che vengono rilanciate oggi sui quotidiani italiani riguardano in particolare lo scontro sulle banche, che ormai è diventato un fatto politico con tutto il centro destra all’attacco del governo Renzi. Il presidente del Consiglio a Porta a Porta annuncia interventi su Consob e Bankitalia: chi ha truffato dovrà pagare. Sarà potenziata la presenza di militari italiani in Iraq: 450 soldati a presidio della diga di Mosul. E’ morto a 96 anni Licio Gelli, il “maestro” della loggia massonica P2 detentore dei segreti d’Italia. Dalle cronache estere da segnalare il reportage del Corriere della Sera da Kobane sulle soldatesse che combattono il Califfato. La Cassazione riapre in Italia il caso Cucchi. Tra i commenti, da segnalare quello di Mariana Mazzucato su Repubblica: “Non lasciamo solo ai privati la green economy”. Su La Stampa Maurizio Molinari racconta invece il patto fra 34 nazioni che fa rinascere la coalizione saudita contro l’Isis.

SCUSATECI  PER IL DISAGIO, MA SALVIAMO LA SANITA’. SCIOPERANO I MEDICI

E’ confermato per oggi lo sciopero nazionale unitario dei sindacati medici del Servizio Sanitario Nazionale. Negli ospedali e nei presidi territoriali della Asl potranno saltare le attività programmate come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici mentre gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri potranno rimanere chiusi, ma saranno garantite le urgenze, le visite in assistenza programmata a pazienti terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata. "Dopo anni di tagli e di mancati finanziamenti"  ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici "la sanità è ormai a pezzi, con profonde diseguaglianze regionali e con una accessibilità sempre più ridotta per liste di attesa e ticket. Ci scusiamo per i disagi ma vogliamo salvare e riqualificare la sanità pubblica, che rappresenta la migliore assicurazione sanitaria per tutti i cittadini". "In particolare" ha continuato Cozza "servono subito le necessarie assunzioni per garantire il giusto orario europeo per medici ed infermieri a tutela della qualità delle cure, ma con risorse adeguate e definite nella legge di stabilità e non con riferimento ad ipotetici risparmi delle Regioni, già in gravi difficoltà economiche". "Senza ascolto e risposte" ha concluso Cozza "la nostra mobilitazione non si fermerà e continuerà anche nel 2016, a partire da altre manifestazioni e scioperi".  Oggi si terrà un sit-in alle 11 a Roma davanti all'ospedale San Camillo, Circonvallazione Gianicolense, 87,  con la presenza dei segretari nazionali dei sindacati medici.

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