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SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015

Spending review, dopo Cottarelli lascia anche Perotti


Roberto Perotti, incaricato da Renzi di occuparsi di spending review, si è dimesso. Mi sono dimesso sabato, ha confermato ieri durante una trasmissione su Rai3, dicendo di essersi sentito inutile. Dopo Piero Giarda nel 2012, Enrico Bondi nel 2013, Carlo Cottarelli nel 2014, è dunque la volta di Perotti, 57 anni, dottorato al Massachusetts Institute of Technology, docente prima alla Columbia University di New York e poi alla Bocconi di Milano.  Intanto l’Ocse promuove le riforme italiane a partire dal Jobs Act, mentre l’agenzia Moody’s rivede a ribasso le stime della crescita economica. Grande soddisfazione del quotidiano l’Unità. “Ci hanno promossi”. Ma i dati reali sul mercato del lavoro e in particolare la conferma del record italiano nella disoccupazione giovanile smorzano buona parte dell’ottimismo. Il premier Renzi, impegnato nel suo viaggio arabo, conferma comunque  la stabilità del suo governo: abbiamo respinto la spallata della destra e della sinistra, ha detto ieri. Bufera politica sulle parole di Stefano Fassina, uno dei leader di Sinistra italiana che  non ha escluso la possibilità di un voto al Movimento Cinque stelle per Roma. A livello internazionale i giornali di oggi registrano lo scoppio di una nuova guerra fredda: quella dello sport. La Russia rischia infatti di essere espulsa per due anni dai prossimi avvenimenti mondiali per aver utilizzato il doping nelle gare di atletica. Grande attesa in Toscana per la visita di papa Francesco. Cambiano le regole del catasto. Le novità avranno effetto sulla Tasi, la tassa sui rifiuti. Oggi a Torino l’ultimo saluto a Luciano Gallino, padre della sociologia italiana del lavoro scomparso nella sua città natale a 88 anni.

"LA SCUOLA CHE CAMBIA IL PAESE". LE ASSOCIAZIONI IN PARLAMENTO

I firmatari dell'appello "La scuola che cambia il Paese", la piattaforma che raccoglie 32 associazioni di studenti, insegnanti, genitori, forze sociali, sindacali e del terzo settore, torneranno in Parlamento domani. L'appuntamento con i parlamentari e con la stampa è previsto alle 10 presso la sala Salvadori della Camera dei Deputati (via degli Uffici del Vicario 21, Roma) e sarà l'occasione per presentare alle Camere e al Governo idee e proposte di cambiamento della scuola italiana e di modifica della legge 107/2015. Durante il percorso parlamentare de “La Buona Scuola" il dialogo con le VII Commissioni di Camera e Senato ha contribuito a migliorare il testo iniziale, ma la scelta di approvare la legge senza un autentico confronto di merito con l'ampio dissenso espresso nel mondo della scuola, della cultura e della società civile ha impedito una conclusione condivisa. I 32 promotori de "La scuola che cambia il Paese" tornano quindi in campo con un documento che contiene le proposte per una modifica dell'impianto della legge approvata a luglio, convinti che sia decisivo per l'Italia innalzare i livelli di istruzione e di competenza dei cittadini e contrastare le gravi diseguaglianze socio-culturali e territoriali che condizionano gli esiti scolastici. Nonostante l’investimento di risorse attivato con "La Buona Scuola", i firmatari dell’appello ritengono infatti che manchi una visione organica di riforma a medio-lungo termine.

GRAMOLATI (CGIL). IL NOSTRO OSSERVATORIO SULL’INNOVAZIONE.

Alessio Gramolati, già segretario generale della Cgil Toscana, è stato da poco incaricato dalla Cgil nazionale di avviare un’analisi del sistema produttivo e delle politiche industriali in Italia. Nella sua nuova veste è stato ospite ieri di Italia Parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1, durante la quale ha spiegato il senso delle nuove iniziative della Cgil a proposito di innovazione e politiche industriali. “Iniziamo dal fatto che sono vent’anni che in Italia non si fanno più politiche industriali – ha esordito il dirigente sindacale – e la prima cosa che il Governo dovrebbe fare è recuperare il tempo perduto. Dal nostro punto d’osservazione, siamo partiti dalla crisi, andando a vedere cos’è successo negli ultimi sette anni. L’immagine che ne abbiamo ricavato è una realtà in profonda trasformazione, in cui cercheremo d’intervenire con proposte specifiche” (…) “Mi è stato affidato il compito di costituire un comitato scientifico di valutazione industriale: si tratta di uno strumento inedito non solo per la Cgil, ma per l’intero Paese. Dobbiamo creare un osservatorio sull’azienda innovativa, perché c’è una parte d’industria nazionale che sta vincendo sfide competitive in territori e latitudini assolutamente impensabili. Ciò è legato alle capacità imprenditoriali, ma in larga parte è soprattutto dovuto alla bravura delle nostre maestranze: osservare da vicino quel mondo significa preparare la piattaforma del futuro, avendo grosse probabilità che quegli obiettivi si ottengono con un lavoro di qualità, agendo sul terreno dell’innovazione, della responsabilità e dell’autonomia, e non sul valore della gerarchia e del comando, come ha fatto il Governo con il Jobs Act. Quindi, prima operazione da fare, indagare sul nuovo che esiste e che funziona, mentre la seconda è proprio il comitato scientifico, che avrà la mission di valutare e selezionare le proposte di acquisizioni di aziende, a seguito di ristrutturazioni, fallimenti e passaggi di proprietà: in un Paese normale spetterebbe al Governo, ma siccome in Italia manca un’autorità del genere, ci siamo decisi a metterla a punto noi”. “Costituiremo un comitato autorevole – ha specificato Gramolati –, formato da personalità indipendenti ed esperte, in grado di elaborare uno screening sui piani di ristrutturazioni presentati, valutando anche il carattere finanziario e industriale dei proponenti, e segnalando sul ‘quaderno dei cattivi’ coloro che si presentano solo per acquisire le risorse disponibili senza avere alcuna intenzione d’investire: sostanzialmente degli imbroglioni, che vogliono arricchirsi sulle disgrazie altrui, com’è già accaduto in molti casi di crisi aziendali, vedi Electrolux in Toscana, Videocon di Frosinone e tanti altri. Il comitato scientifico servirà giusto a prevenire tutto ciò, attraverso apposite black list, mentre i comportamenti virtuosi saranno oggetto di white list dedicate. È un’esperienza inedita, per noi, ma penso che saremo in grado di fare una cosa importante”. La sintesi dell’intervista a Gramolati è disponibile sul sito di Rassegna Sindacale (http://www.rassegna.it/articoli/cgil-alle-imprese-serve-il-coraggio-dinnovare), mentre sul sito di Radio Articolo 1 è possibile riascoltarla in podcast (http://www.radioarticolo1.it/audio/2015/11/09/26131/alle-imprese-serve-il-coraggio-di-innovare-con-alessio-gramolati-cgil-nazionale)

CONTRATTI. VARATA LA PIATTAFORMA PER IL SETTORE PELLI

L'assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, che si è riunita ieri a Firenze,  ha messo a punto, con largo anticipo, l'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale 2016-2019 del settore pelli e succedanei (interessati 35.000 addetti in oltre 5000 piccole e medie imprese), che scadrà il 31 marzo 2016. La richiesta economica dei sindacati è di 100 euro medi nel triennio.  Nel campo delle normative, Filctem, Femca, Uiltec puntano al miglioramento delle relazioni industriali, con orientamento all'informazione e alla partecipazione, nonché alla responsabilità sociale dell'impresa e alla contrattazione di filiera. Sul fronte del “welfare” contrattuale si richiede l'istituzione del Fondo sanitario integrativo, mentre sul tema dei diritti dei lavoratori– oltre al miglioramento di quelli individuali – si rivendica maggiore attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e al tema dell'inquadramento come fattore qualificante della prestazione lavorativa e delle professionalità. Ora la parola passa alle assemblee dei lavoratori per arrivare poi, entro il 3 dicembre, al varo definitivo della piattaforma per essere presentata all'Aimpes, l'associazione imprenditoriale del settore aderente a Confindustria, ed iniziare rapidamente le trattative.

ITALCEMENTI: I SINDACATI CHIEDONO L’IMPEGNO DELLA REGIONE LOMBARDIA

Ieri il Coordinamento delle RSU di Italcementi della Lombardia e le organizzazioni sindacali hanno incontrato gli assessori Valentina Aprea e Claudia Terzi in rappresentanza della Regione Lombardia. La delegazione sindacale ha illustrato le proposte che sono state avanzate nell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico il 16 settembre scorso e ha ribadito i tre aspetti sui quali l’intervento della regione Lombardia potrebbe essere determinante: Centro mondiale di gruppo presso l’Ilab a Bergamo, progetti di ricerca di nuovi prodotti con partenariato pubblico-privato in previsione degli anni 2019 e 2021 sugli edifici neutralmente energetici, valorizzazione dell'Italia come gestore area mediterranea. Da parte loro gli assessori hanno proposto la condivisione di una posizione sull'applicazione dell'art. 42 del decreto n.142 /2015 riguardante la concessione del secondo anno di proroga della CIGS complessa; Proposta nella prossima riunione di giunta regionale (che si terrà a Bergamo il giorno 16 novembre), e contestuale avvio di una interlocuzione tra il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni e il Ceo di Heidelberg per iniziare concretamente il confronto di merito. Sono stati i segretari regionali di categoria, Ivan Comotti (Fillea Cgil), Armando Busnelli (Filca Cisl) e Giuseppe Mancin (Fenal Uil) a dare notizia dell’incontro di ieri e a spiegare i prossimi passi della vertenza Italcementi.

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