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SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI DI MARTEDÌ 3 NOVEMBRE 2015

Pensioni, il dossier di Boeri resta (quasi) segreto


CORVI. Tutti i giornali di oggi, fatta eccezione per il Sole 24 ore e il Corriere della Sera (che si occupano della manovra 2016 e della rivolta delle Regioni), aprono con i due arresti in Vaticano decisi da papa Francesco. In manette i “corvi” è il titolo più usato per raccontare la notizia dell’arresto di monsignor Balda e della lobbista, ex collaboratrice laica del Vaticano, Francesca Immacolata Chaouqui (che subito dopo l’arresto è stata rilasciata). La nuova bufera giudiziaria vaticana è la risposta alla fuga di notizie sulla finanza, lo Ior e dintorni. Intercettate anche le telefonate del papa. Ma a quanto pare quella di ieri è solo una prima puntata: ci sarebbero già altri nomi su cui i magistrati vaticani stanno lavorando (vedere per esempio il retroscena di Paolo Rodari su Repubblica).

MANOVRE. Sulla manovra economica del governo Renzi sono due le notizie più importanti della giornata: la carica della Regioni contro i nuovi tagli alla spesa sanitaria e al rischio dell’aumento delle tassazione locale e il giudizio nettamente critico della Cgil consegnato ieri ai parlamentari delle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. All’audizione hanno partecipato il segretario generale , Susanna Camusso e il segretario confederale Danilo Barbi. Molto critico anche il giudizio dell’Inca: è un governo misero quello che cerca di fare cassa togliendo risorse ai Caf e ai patronati (intervista di Morena Piccinini a Radio Articolo1). Il premier Renzi ribadisce però tutte le scelte del suo governo in particolare per quanto riguarda i tagli alla sanità parla di sprechi e di necessità di avviare una decisa cura dimagrante di un sistema che però è già allo stremo, soprattutto in alcune zone del Paese. Domani  l’incontro con i governatori delle Regioni. “Ora ci divertiamo”, avrebbe detto ieri il premier, rispondendo alle critiche dei presidenti di Regione e alle dichiarazioni di Chiamparino. Intanto anche i tecnici di Camera e Senato bocciano la manovra: troppi buchi e incongruenze finanziarie. Soddisfatta invece la Confindustria. Per Squinzi è la prima manovra espansiva.

IL CORAGGIO. Un’altra importante notizia sulle prime pagine e molto in risalto nei telegiornali di ieri quella relativa alla rivolta degli imprenditori di Bagheria contro il pizzo: ventidue boss in manette. Per il procuratore di Palermo, Lo Voi, quello che è successo a Bagheria è la prova della presenza dello Stato. Ma ora – scrive Francesco La Licata su La Stampa – è proprio lo Stato che deve dimostrare di non lasciare sola Bagheria. “Chi dice no, crede nella legge”, è il commento di Rosaria Capacchione sull’Unità.

LO STIPENDIO DELLE DONNE. Tra gli altri argomenti da segnalare il commento di Chiara Saraceno e di Maria Novella De Luca su Repubblica sulle disparità di stipendio tra donne e uomini: “Da oggi le donne lavorano gratis”.

UNA MANOVRA BRUTTA E VECCHIA. IL GIUDIZIO DELLA CGIL

"Una manovra non espansiva, che non crea lavoro per i giovani, sbilanciata verso le imprese, a scapito del Paese". Questo in sintesi il giudizio della Cgil alla Legge di stabilità 2016 illustrato ieri dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso nel corso dell'audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera a cui ha partecipato insieme al segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi.

IL TESTO PRESENTATO IN AUDIZIONE. http://www.cgil.it/Archivio/politiche-economiche%5CCGIL_Audizione_LS2016_2.11.2015.pdf

LE SCHEDE SULLA MANOVRA 2016. http://www.cgil.it/Archivio/politiche-economiche%5CCGIL_LS2016_Schede_di_approfondimento_2.11.2015-1.pdf

BREVE RASSEGNA STAMPA SULLA  MANOVRA

SUL SOLE 24 POGLIOTTI PARLA DEI SINDACATI. Sulla legge di stabilità arriva una secca bocciatura dalla Cgil, la Uil vede «più ombre che luci», mentre la Cisl evidenzia diverse criticità, sottolineando però anche alcuni elementi positivi. Ne parla  Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore. Ad unire i sindacati sono i timori per i tagli delle risorse a Caf e patronati, insieme alle critiche per le scarse risorse destinate al rinnovo del contratto del pubblico impiego, contro le quali le categorie si stanno mobilitando. La flessibilità dei pensionamenti ed il Sud, secondo i sindacati, sono i grandi assenti dalla legge di stabilità 2016. (…Sole 24 ore, p. 2)

COL GOVERNO SI DIALOGA, MA LA MANOVRA E’ SBAGLIATA. PARLA ENRICO ROSSI. Né con Chiamparino, né con Renzi. Il governatore della Toscana Enrico Rossi sceglie la via del dialogo. «Inutile cercare lo scontro», avverte Rossi intervistato su Repubblica (p.26).  Regioni hanno bisogno di trovare un' intesa che funzioni.. Renzi dice che ci sarà da divertirsi a parlare con voi. «Più che divertirsi direi che bisognerà lavorare insieme per cercare una soluzione». Lei non è pessimista come Chiamparino? E come se steste vedendo due realtà diverse seduti allo stesso tavolo. .Non siamo all'ultima spiaggia, no, su questo proprio non sono d'accordo. E al di là dei toni che usa penso che sia un bene che Renzi ci abbia convocati, perché qui si tratta davvero di rimboccarsi le maniche non tanto nell'interesse delle istituzioni quanto dei cittadini. E su temi essenziali su cui le Regioni continuano ad esercitare una responsabilità.. Ma è vero o no che non ci eme i soldi per fornire farmaci salvavita? .No, questo è un allarme eccessivo, bisogna stare attenti quando si parla dei fondi alla sanità: c'è comunque un miliardo in più rispetto all'anno scorso. Ci sono stati anni in cui è andato indietro, non dimentichiamolo».

E INTANTO E’ GELO SULLE PROPOSTE DI BOERI. In un retroscena sul Corriere della Sera Federico Fubini racconta le reazioni della politica alle proposte del presidente dell’Inps, Tito Boeri. È di un anno e mezzo fa il dossier di Carlo Cottarelli, l'ultimo dei grandi misteri presunti della politica economica italiana. L'allora commissario alla spending review si era dimesso senza pubblicare il suo rapporto sulla spesa da tagliare e anche il governo per qualche tempo ha evitato di farlo. Per mesi il Paese si è chiesto cosa mai potesse esserci scritto, prima di scoprire che si sapeva o immaginava già tutto. Ora rischia di partire un nuovo ciclo (accorciato) della stessa saga, con ingredienti simili: un'audace idea di riforma di un «tecnico», la frenata del governo di fronte alla prevedibile impopolarità della riforma, e una bizzarra coltre di mistero sui dettagli, che alla fine contribuisce ad alimentare il gelo fra le due parti. La differenza è che stavolta tocca alle pensioni. La spesa complessiva complessiva lorda annua lorda annua per le pensioni per i 540 con assegno pensionati con mensile un assegno lordo mensile lordo tra 1.443, 01 di oltre 24.050 e 2.405 euro . Il presidente dell'Inps Tito Boeri, non dà affatto l'impressione di trovarsi sul punto di dimettersi e andarsene. In estate Boeri aveva presentato a Palazzo Chigi una propria proposta di riassetto dell'intero sistema previdenziale. II documento, ben strutturato e arricchito da una corposa relazione tecnica, è stato consegnato alla presidenza del Consiglio in formato cartaceo. Niente spedizione elettronica, forse anche per rendere più difficili le fughe di notizie. Oggi hanno quel dossier solo Boeri e i suoi collaboratori, oltre a Matteo Renzi e i suoi. E più passa il tempo in cui tutti sanno che esiste ma pochi ne conoscono i dettagli, più il documento entra nel ruolo che un tempo fu del rapporto Cottarelli: misterioso, descritto in modo distorto e interessato, fonte continua di dissidi e incomprensioni, destinato a restare sulla carta. Soprattutto, destinato a un confronto fra frequentatori di palazzi romani del quale non possono capire molto i diretti interessati: lavoratori e contribuenti. Del piano di Boeri per i pensionamenti prima dei 66 o 67 anni ha attratto l'attenzione il poco che si sa: tagli ai vitalizi dei politici e alle pensioni più alte, se sono molto sopra ai contributi versati. Ci sarebbe però anche un'altra parte, più corposa, volta a finanziare le uscite precoci per i pensionati sopra i 1.5oo euro lordi al mese (con una penalizzazione del 3% per ogni annodi anticipo) e un sostegno standard per i disoccupati oltre i 55 anni di età. Boeri propone un blocco dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni sopra i 3.500 euro lordi, fino a quanto l'assegno non sia in linea con i contributi realmente versati. Pensa anche a ridurre le integrazioni delle pensioni bassissime di chi vive in famiglie abbienti (…).

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