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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI

La nostra buona scuola. Domani la manifestazione


Il premier Renzi, che oggi incontrerà il presidente Obama a
Washington, vuole arrivare al traguardo sull’Italicum a tutti i costi.
Per ricucire lo strappo con la minoranza del Pd avanza infatti una
proposta di compromesso sull’eleggibilità del Senato. Lo spiega in una
intervista su Repubblica di oggi. Sempre su Repubblica parla anche
Sergio Marchionne che propone di legare i premi in busta paga ai
risultati dell’azienda. La Stampa parla di “rivoluzione Fca”. Intanto
la Whirpool, che solo un anno fa aveva acquisito l’Indesit ora vuole
chiudere gli stabilimenti in Italia: annunciati 1340 licenziamenti.
Cgil e Fiom si mobilitano per bloccare lo smantellamento e criticano
la debolezza del governo che aveva accolto come una grande novità
l’arrivo di Whirpool nel nostro paese. Mobilitazione anche nella
scuola. Domani la manifestazione a Roma delle Rsu della scuola con la
partecipazione del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Arrivano invece notizie preoccupanti sul fronte della politica
economica. I tecnici del Senato lanciano l’allarme sull’uso delle
risorse finanziarie a copertura delle manovre decise dal governo. Il
tesoretto virtuale e le riforme incomplete metterebbero a rischio il
pareggio di bilancio (ne parla, tra gli altri, Marco Rogari sul Sole
24 ore). Dalla Grecia arriva invece l’allarme del ministro
dell’economia Yanis Varoukakis: “stiamo finendo i soldi”. Bruxelles si
dichiara però insoddisfatta delle proposte del governo di Atene,
mentre il Fondo monetario chiede lo stop alla dilazione dei prestiti.
Altro grave allarme immigrazione. Mentre l’Europa gela l’Italia sugli
interventi coordinati, si consuma un altro dramma in mare: per una
rissa su un barcone che sarebbe scoppiata per motivi religiosi sono
morti annegati 12 cristiani.

“LA NOSTRA BUONA SCUOLA”. DOMANI LE RSU IN PIAZZA A ROMA

L’appuntamento per la manifestazione unitaria dei sindacati della
scuola è per le 10,30 di domani in piazza Santi Apostoli a Roma. Alle
politiche sbagliate del governo la Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola,
Snals e Fgu rispondono con proposte precise sui contratti, le
stabilizzazioni e la cooperazione attiva. Per realizzare davvero la
‘buona scuola’, oltre la propaganda, le visite nelle scuole e le
dichiarazioni stampa del premier Renzi e dei vari rappresentanti del
governo, è necessario individuare investimenti precisi e rinnovare il
contratto nazionale.

MONDIALI DI CALCIO. LA STRAGE NASCOSTA DEGLI OPERAI IN QATAR

Nei cantieri per i Mondiali di Calcio del 2022 in Qatar si sta
consumando una vera strage: ad oggi sono già morti 1.200 operai per
incidenti ed infarto. Gli operai impiegati, più di un milione
provenienti principalmente da India e Nepal, hanno turni di lavoro di
16 ore, sono ridotti in condizioni di schiavitù e lavorano con
temperature che raggiungono anche 50 gradi all’ombra. Feneal-Uil,
Filca-Cisl e Fillea Cgil, insieme alla Bwi ed alla Fetbb, le
Federazioni internazionale ed europea dell’edilizia, sono impegnati in
una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere il miglioramento
delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori in Qatar. Sul sito
della Fillea tutti i particolari: http://bit.ly/1zcRqxd.

I DIRITTI NON SONO IN APPALTO. LA CGIL RILANCIA LA CAMPAGNA

Si stima, per difetto, siano oltre tre milioni e mezzo. Lavorano
spesso nel mezzo di sprechi e inefficienze, senza adeguate tutele e
senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi. Sono
quelli che lavorano 'in appalto', o peggio in sub appalto, inseriti in
un segmento produttivo che, per quanto riguarda i soli appalti
pubblici, rappresenta più del 15% del Pil nazionale mentre al 2%,
sempre del Pil, ammonta la variazione dei costi per gli appalti
relativi a beni e servizi”. Da questa analisi la Cgil ha promosso la
campagna 'Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in
appalto' a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare
sul tema. Sempre più spesso, infatti, il sindacato ricorda come “la
parola appalti è associata a inefficienze, ruberie, malaffare e,
tragicamente, morte sul lavoro. Come se non bastasse il contratto a
tutele crescenti del Jobs Act, combinato agli sgravi per le nuove
assunzioni, potrebbe abbattersi come una scure, determinando una vera
e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a
'monetizzazione crescente', azzerando diritti pregressi”. Sul portale
della Cgil nazionale tutti i materiali informativi sulla campagna:
http://www.cgil.it/News/PrimoPiano.aspx?ID=22946

LA WHIRPOOL CHIUDE GLI STABILIMENTI IN ITALIA

Sono 1.340 gli esuberi definiti nel piano industriale Whirpool, a un
anno dall'acquisizione di Indesit dal gruppo Merloni – 900 già
previsti e il resto nuovi – con la chiusura dello stabilimento di
Carinano (a Caserta) e del centro di ricerca e sviluppo di None (To).
“Se da un lato il piano contiene scelte industriali importanti per il
nostro paese, sia in termini di investimenti che di volumi produttivi,
con il rientro di produzioni attualmente fatte in Cina, in Turchia e
in Polonia, dall'altro c'è la decisione di chiudere lo stabilimento ex
Indesit di Carinaro in Campania e, seppur in tempi più lunghi, il
trasferimento della ricerca e sviluppo sulle lavastoviglie con la
chiusura del centro di None in Piemonte. Decisioni di chiusure che non
possiamo condividere”. Lo affermano in una nota Michela Spera,
segretaria nazionale Fiom, e Gianni Venturi, coordinatore nazionale
per il gruppo Whirlpool-Indesit, dopo l'incontro al ministero dello
Sviluppo economico - alla presenza del ministro Guidi e della
sottosegretaria al Lavoro Bellanova - con il Gruppo Whirlpool per
l'illustrazione del piano industriale dopo l'acquisizione di Indesit.
"Il disinteresse mostrato dal Governo in merito alla decisione,
comunicata oggi dalla Whirlpool, la dice lunga sull'impegno dimostrato
da Renzi nei confronti del Mezzogiorno. La nostra regione non può
permettersi altri 800 posti di lavoro persi, in un territorio già
desertificato dal punto di vista industriale". Lo ha detto il
segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, in merito
all'annunciata chiusura dello stabilimento Indesit di Carinaro
(Caserta). "Si avvii subito un confronto per evitare questo nuovo
scempio", conclude il dirigente sindacale.

IL LAVORO SUI GIORNALI. COMMENTI E INTERVISTE

Su Repubblica di oggi Paolo Griseri fa il punto sui metodi utilizzati
e rilanciati da Sergio Marchionne che propone di legare i premi nelle
buste paga degli operai ai risultati raggiunti dall’azienda. “Con il
metodo Marchionne più vendite e nuovi posti, ma ora serve un’alleanza”
(p.14). Entusiasta del metodo Marchionne è Anna Maria Furlan,
segretario generale della Cisl che oggi viene intervistata da La
Stampa: “Modello per tutte le aziende, così i lavoratori tornano
protagonisti” (p.11). Sul Messaggero Luca Cifoni fa invece il punto
sulle pensioni sulla base delle ultime simulazioni dell’Inps:
“Pensioni, ecco per chi si riduce l’assegno finale” (p.5) Da maggio
partirà l’operazione trasparenza su data ed entità dei trattamenti per
evitare il rischio di avere brutte sorprese. Per gli autonomi la
prospettiva è dimezzare il reddito, mentre i giovani si potranno
salvare solo lavorando molto a lungo. Sull’Avvenire si parla invece di
“mordi verdi”, quelle cioè dovute agli incidenti sempre più frequenti
in agricoltura: aumentano nei campi le morti verdi e sono i pensionati
il 37% dei conduttori coinvolti in incidenti con i trattori agricoli.
Nel 2014 l’aumento dei sinistri è stato del 4,3% con 181 morti e 257
feriti (p.11).

GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO I TRATTATI DI LIBERO SCAMBIO

Sul sito di rassegna Fausto Durante, responsabile Europa della Cgil
nazionale, spiega i motivi della mobilitazione di domani contro il
Ttpi, il trattato di libero scambio.
(http://www.rassegna.it/articoli/2015/04/16/120798/ttip-cresce-il-fronte-del-no).
Associazioni della società civile, sindacati, agricoltori, giovani,
donne, movimenti locali, semplici attivisti hanno lanciato un appello
per una Giornata Mondiale di Mobilitazione, per domani 18 aprile, “per
fermare le trattative sulla liberalizzazione degli scambi commerciali
e degli investimenti e promuovere una economia che serva allo sviluppo
dei popoli e del pianeta”. Due le richieste principali della Cgil. La
prima al Parlamento Ue affinché si pronunci contro la ratifica del
Ttip in un voto da mettere in calendario a metà maggio: “Chiederemo a
tutti i parlamentari di dire pubblicamente, prima del voto, come la
pensano”, spiega Durante a Maurizio Minnucci di Rassegna. La seconda:
“Nel caso in cui ci sia un voto senza grande maggioranza da una parte
o dall'altra, rilanceremo la richiesta che ha già fatto Ces insieme al
sindacato americano: sospendere il negoziato e riprenderlo su nuove
basi per coinvolgere i cittadini”.

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