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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Il destino della Grecia (e dell'Europa). Segnalazioni dai quotidiani locali


Ultime ore per capire il destino della Grecia. Oggi si riunisce a
Bruxelles un Eurogruppo straordinario che dovrà decidere sulla
proposta avanzata dal governo di Atene di una dilazione di sei mesi
per il rientro dal debito e per il flusso del prestito. Alla riunione
di Bruxelles la Germania non si presenta unita perché per la prima
volta si sono registrate importanti aperture nei confronti del governo
guidato da Tsipras. Ieri è stata la stessa cancelliera  Angela Merkel
a telefonare a Tsipras. Il premier greco e il suo ministro Varoukakis
ribadiscono però il punto centrale: l’austerità ha fallito, ora
bisogna cambiare politiche. In Italia il Consiglio dei ministri è
pronto a varare i decreti attuativi del Jobs Act dove potrebbero
essere confermati anche i licenziamenti collettivi. Visto
l’affollamento dei temi all’ordine del giorno, il governo non è invece
in grado di discutere e varare la riforma fiscale e viste le reazioni
dei sindacati è rinviata anche la decisione sull’Agenzia unica della
sicurezza sul lavoro. E a proposito dell’altra sicurezza, quella
pubblica, è polemica sulla gestione dell’ordine pubblico a Roma dopo
l’assalto al centro storico da parte degli hoolligans olandesi. Il
governo italiano chiede le scuse e i danni. La Cgil ha chiuso ieri il
suo viaggio della legalità, ma il tour è stato solo l’inizio di un
nuovo impegno, perché la battaglia contro la corruzione, lo
sfruttamento, l’evasione fiscale e l’illegalità è il fondamento del
lavoro

FINISCE IL TOUR, MA IL VIAGGIO DELLA LEGALITA’ CONTINUA

"Faremo meno chilometri forse, ma abbiamo molta strada ancora da fare.
Ci abbiamo sempre messo la faccia, a differenza di tanti altri, ed è
per questo che continueremo a farlo. Pensiamo di avere il
diritto-dovere di indicare quali sono le situazioni che rendono più
difficile il nostro agire da sentinelle della legalità”. E' quanto ha
detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, concludendo
ieri a Roma il Viaggio della Legalità che era partita lo scorso 27
ottobre da Milano nell'ambito della campagna nazionale “Legalità: una
svolta per tutte”, e ha attraversato l’intera penisola. “Un viaggio
della legalità - ha spiegato Camusso - non è un astrazione, ma la
consideriamo una precondizione del lavoro. Lo vorremmo dire ai tanti
teorici del lavoro purché sia, che dimenticano spesso che un
lavoratore che è in una condizione di non legalità è un lavoratore che
è in condizioni di schiavitù. E' una cosa insopportabile in un paese
civile. Quando si fa una legge sul lavoro che rende lecito infrangere
la legge, si da' il messaggio che ci sono due pesi e due misure, che
se sei ricco e potente puoi fare quello che vuoi e se sei povero e
debole non lo puoi fare. Così si rendono legittimi comportamenti
illegittimi. E' una logica sbagliata, vuol dire deresponsabilizzare
tutti”.

E’ SCONTRO SULL’AGENZIA UNICA PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

“La bozza del decreto che abbiamo potuto leggere dice chiaramente che
il fine del provvedimento è il mero risparmio, quantificabile in circa
15-20 milioni di euro” spiega Sebastiano Calleri, responsabile
Sicurezza della Cgil nazionale, in una conversazione con
RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it).. “Un risparmio – continua –
che è particolarmente pregiudizievole per il funzionamento del
ministero del Lavoro. Il provvedimento, infatti, dice che si
chiuderanno tutte le Direzioni interregionali e tutte le Direzioni
territoriali del lavoro: in pratica si ridisegnano il ministero e le
sue competenze, e questo senza alcun confronto”.

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