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Renzi lancia Prodi per il Quirinale. Segnalazioni dai quotidiani di martedì 16 dicembre


2014-12-16 - Il premier Matteo Renzi lancia Romano Prodi per la corsa al Quirinale (creando un qualche scompiglio nel centro destra) e Roma come sede delle Olimpiadi del 2024, mentre non si placa la battaglia interna al Pd. Oggi la replica di Pier Luigi Bersani, che domenica ha disertato la riunione della direzione nazionale del partito. In aula arriva intanto la riforma del Senato, mentre il governo si appresta a varare i decreti sul lavoro, anche se ormai è chiaro che non si riuscirà a chiudere tutta la partita del Jobs Act entro l’anno. Il Corriere della Sera anticipa parti del programma che il presidente della Commissione Jean Claude Juncker presenterà al Parlamento europeo. La Cgil discute la strategia per il dopo sciopero generale. Il Direttivo nazionale è convocato per domani e dopodomani a Roma. E domani sera sarà presentato in anteprima il film documentario “25 ottobre 2014” prodotto da un pool di registi coordinati da Citto Maselli.

Camusso: “Se il governo ci convoca siamo pronti, ma noi andiamo avanti”

La Cgil attende ancora la convocazione formale del governo sui decreti attuativi del Jobs act, annunciata domenica dal premier Matteo Renzi per il 19 dicembre prossimo. Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso all'agenzia Dire.  A margine della riunione di Lavoro e Società, che si è tenuta ieri nella sede della Cgil nazionale a Corso d’Italia, Susanna Camusso ha detto che se l'incontro dovesse essere confermato sarebbe l'effetto dello sciopero generale del 12 dicembre: "Avevano detto che tiravano dritto – spiega la leader Cgil - nel momento in cui convocano le organizzazioni sindacali almeno fanno una deviazione. Ovviamente la convocazione è un primo passo ma poi ci vuole la disponibilità a discutere". Una volontà tutta da verificare: "In assenza di capire chi convoca, come e con quale spirito è difficile giudicarlo...Comunque non credo che il Consiglio dei ministri prima di Natale faccia tutti i decreti, ma, se si vuole, lo spazio del confronto si costruisce". E di questi argomenti e della strategia da scegliere per i prossimi mesi dopo lo sciopero generale del 12 dicembre e la grande manifestazione del 25 ottobre è chiamato a discutere domani e dopodomani il Direttivo nazionale della Cgil convocato a Roma.

La scure dei tagli ai patronati colpisce i cittadini più deboli

“I patronati nel mirino del governo, a rischio lo snodo fra Stato e cittadini” è il titolo di un articolo di Salvatore Giuffridasulle pagine romane di Repubblica (p.18). La legge di Stabilità taglia drasticamente gli stanziamenti e il taglio oltre a produrre una vera emergenza occupazionale per i patronati provocherà pesanti ripercussioni sui cittadini  ein particolare sui cittadini delle fasce più deboli della popolazione. Solo nel Lazio, scrive Giuffrida, i patronati sono 360 e sono utilizzati soprattutto dagli anziani per risolvere i casi burocratici più complicati. La mobilitazione dei patronati continua in tutta Italia. Dal taglio iniziale previsto dal governo (150 milioni) si è passati a 75, che sono però sempre troppi per i patronati che nel 2015 potranno beneficiare di 365 milioni invece dei 430 degli anni precedenti. Ma quello che più conta sono le prestazioni che verranno a mancare da parte dei patronati espressione del sindacato confederale. Per numero di attività, scrive sempre Giuffrida, i principali patronati nel Lazio sono quelli delle Acli, Inas Cisl, Inca Cgil e Ital Uil.

Lavoro. 771 metalmeccanici licenziati in Lombardia solo a novembre

A novembre sono stati messi in mobilità 771 lavoratori del settore metalmeccanico, nello scorso mese di ottobre ci sono stati invece 805 licenziamenti nel comparto. Si tratta di un dato cristallizzato ormai dall'inizio della crisi, basti pensare che nel novembre 2013 furono 714 le tute blu a perdere il posto di lavoro. Più in generale, nel 2014 ci sono stati 6238 licenziati tra operai e dipendenti del settore metallurgico, un vero e proprio bagno di sangue per un settore falcidiato della crisi, che stenta a trovare le condizioni per una ancorché debole ripresa. ''I numeri nudi e crudi descrivono uno scenario lacrime e sangue per i lavoratori metalmeccanici lombardi. È una situazione che oltre a essere pesantissima che andrebbe affrontata non come sta facendo il Governo e la Regione Lombardia, attraverso la riduzione delle tutele come i contratti di solidarietà''. Lo ha dichiarato
ieri Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Dopo la riuscita dello sciopero generale organizzato dalla Cgil e della Uil sui quotidiani continuano a uscire analisi e commenti. Oggi dal quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro, da segnalare l’intervento di Elia Fiorillo: “Sindacato, unità d’azione un bene per il futuro del Paese” (p.4). Su Europa Nicola Mirenzi (in genere molto critico sulle scelte della Cgil) riconosce la forza della Cgil, ma la giudica politicamente “impotente” (p.1). Sui problemi della politica e in particolare sul futuro della sinistra in Italia da segnalare oggi, tra le altre cose, l’intervista al governatore della Toscana, Enrico Rossi sul Corriere della Sera (p.6). “Rossi ai dissidenti: stare con Matteo è di sinistra, dopo c’è la Troika”. Su Repubblica Eleonora Capelli intervista il fratello di Romano Prodi, Vittorio: “Mio fratello ottimo presidente, il premier abbia meno fretta” (p.9). Dal Garantista citiamo l’intervista a Pippo Civati: “Se si va al voto, non mi candido nel Pd di Matteo”. Sulla candidatura di Prodi da leggere l’articolo di Claudio Tito su Repubblica, “La bandiera del Professore”, mentre sempre su Repubblica, a proposito della sinistra, da leggere un articolo molto amaro di Luciano Gallino sulla perenne malattia della litigiosità nella sinistra, “Uno Tsipras per l’Italia” (p.31). Voltando pagina e passando ai problemi dell’Europa, da segnalare sul Corriere della Sera l’intervento di Enzo Moavero Milanesi, “Sì, l’Unione si può scegliere, ma poi diteci dove andiamo” (p.31, con richiamo in prima). Per quanto riguarda l’anticipazione del discorso di Juncker al Parlamento europeo scrivono sempre sul Corriere Marco Galluzzo e Offeddu alle pagine 2 e 3.

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