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PILLOLE DI CARTA

Contro il lavoro precario, per l'estensione delle tutele: il 25 ottobre in piazza tutti insieme? Segnalazioni dai quotidiani di venerdì 26 settembre


In piazza contro il lavoro precario, per la creazione di nuovi posti di lavoro e l’estensione delle tutele e dei diritti per superare l’attuale frammentazione del mercato del lavoro. Domani a Bologna si riunirà il Direttivo della Cgil che è chiamato a decidere sui tempi e i modi della mobilitazione sul lavoro, mentre a Cervia saranno i delegati della Fiom a discutere della manifestazione unitaria e della proposta di sciopero alla rovescia avanzata dal segretario della Fiom, Maurizio Landini. Intanto il Pd si prepara alla riunione decisiva di lunedì. Dagli Usa il premier Matteo Renzi conferma che il governo andrà avanti senza compromessi, mentre il ministro del lavoro Poletti esclude pasticci all’italiana. Forza Italia pronta a votare il Jobs Act.

PROPOSTA: IL 25 OTTOBRE IN PIAZZA  A ROMA. TUTTI INSIEME

Sarà il direttivo nazionale della Cgil convocato per domani a Bologna a decidere sulla proposta di manifestazione unitaria a Roma per il 25 ottobre prossimo, che sarà anche al vaglio dell’assemblea nazionale dei delegati Fiom riuniti a Cervia. Come è noto, si è discusso molto in questo ultimo periodo sul tipo di mobilitazione da organizzare e le idee non sempre sono state convergenti. Inizialmente si era parlato di una mobilitazione generale di tutto il sindacato. Poi era stata ventilata l’ipotesi di due manifestazioni separate, una del sindacato confederale e una già fissata della Fiom che ha indetto anche uno sciopero. Ora le proposte della Cgil e della Fiom convergono e spetta al direttivo dire l’ultima parola sulla mobilitazione, in attesa di una decisione di Cisl e Uil. La riunione delle segreterie unitarie che era stata inizialmente prevista per oggi è stata quindi
rimandata presumibilmente alla prossima settimana, anche alla luce della situazione di passaggio che la Cisl sta vivendo dopo le dimissioni a sorpresa del segretario Raffaele Bonanni. Sul manifesto è il direttore Norma Rangeri a commentare nell’editoriale la decisione della Cgil. Dopo la reazione all’attacco del governo all’articolo 18, ora – per Norma Rangeri – la Cgil batte un altro colpo “con l’indicazione di una manifestazione di tutta la confederazione (Fiom compresa) nella storica piazza San Giovanni per il 25 ottobre. E’ un segnale importante, in controtendenza rispetto alle forti divisioni interne, culminate nei contrasti dell’ultimo congresso Cgil”. Secondo Rangeri, si tratta di un segnale molto importante che la Cgil manda al sindacato, al Pd e a tutta la società. Bello il titolo scelto, “buon lavoro”. Il Fatto Quotidiano mette invece la notizia in un trafiletto dove si parla della battaglia interna al Pd. (p.6): “Jobs Act, Bersani vuole unità, pace Cgil-Fiom”. Lettura opposta all’editoriale di Norma Rangeri quella di Nicola Mirenzi su Europa che preferisce – come succede spesso – mettere in evidenza più l’aspetto negativo che quello positivo: “niente unità sindacale…” (p.2) Delle mosse della Cgil e delle prospettive del rapporto tra governo, minoranza Pd e Cgil parla anche Marcello Sorginel suo “taccuino” su La Stampa: “Tutta in salita la mediazione della minoranza Pd tra governo e Cgil” (p.9).

ENI: SCIOPERO DI OTTO ORE PER UN NUOVO PIANO INDUSTRIALE

Su rassegna (www.rassegna.it) la notizia di un pacchetto di otto ore di sciopero da gestire sinergicamente a livello territoriale, oltre allo sciopero delle flessibilità di orario ed organizzative per tutto il mese di ottobre: sono queste le decisioni prese ieri a Roma dal Coordinamento nazionale dei quadri e delegati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil del Gruppo Eni che, dopo quella di luglio, ha deciso di proseguire la mobilitazione per cambiare l'attuale piano industriale del Gruppo. Il disegno del management Eni – si legge in una nota conclusiva del Coordinamento, approvata all'unanimità-  attraverso la chiusura del cracking di Porto Marghera, che rischia di provocare effetti devastanti sull'intera area produttiva del quadrilatero padano, della raffineria di Gela, la vendita della raffineria di Livorno e la probabile dismissione di quella di Taranto, insieme alla decisione di procedere alla cessione di ramo d'azienda a Sarroch, rappresenta plasticamente una dismissione violenta della presenza industriale Eni in Italia”.

SICILIA 1944, QUANDO LA MAFIA MASSACRAVA I SINDACALISTI

“Quando la mafia massacrava i sindacalisti”, è il titolo di un articolo di Flavia Amabile su La Stampa (p.36) che parla di un libro appena uscito sulle stragi in Sicilia tra il 1944 e il 1948. Voluto dalla Fondazione Argentina Altobelli e dalla Fondazione Studi storici Filippo Turati, il libro si intitola "La strage ignorata” e verrà presentato oggi in Senato.

LE INTERVISTE DI OGGI

Sono parecchie le interviste sui quotidiani di oggi che meritano attenzione. Tra le tante segnaliamo quella su Repubblica all’economista francese Jean Paul Fitoussi che attacca molto duramente le posizioni della cancelleria tedesca sulla politica economica: “La reazione tedesca è pura follia autodistruttiva”, di Eugenio Occorsio (p.4). Sempre su Repubblica, intervistato da Giovanna Casadio, parla Gianni Cuperlo a nome della minoranza del Pd: “Matteo non ci dica prendere o lasciare, a meno che non punti a cacciare il dissenso” (p.7). Repubblica propone anche una intervista al sindaco di Napoli, De Magistris alle prese con i suoi guai giudiziari: “Se mi tolgono l’ufficio, farò il sindaco per strada, tra la gente”. Sulla Stampa parla Stefano Fassina, “Me per aiutare i precari, rischiamo tasse più alte” (Schianchi a pagina 9). Opposta alle posizioni di chi difende l’articolo 18, la posizione dell’ex ministro Maurizio Sacconi che viene oggi intervistato a Libero: “Senza la trappola dell’articolo 18 le imprese assumeranno subito”. Sui giornali del Quotidiano Nazionale, (Il Giorno, Resto del Carlino e Nazione) della riforma del lavoro parla Tito Boeri. Sull’Espresso di questa settimana Stefania Rossini intervista il segretario della Fiom, Maurizio Landini: “Farò uno sciopero a rovescio”, il 18 ottobre tutti a svolgere lavori utili”.

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