via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Cpr di Montichiari, un passo indietro

L'intervento del Tavolo solidale per l'intercultura sulla decisione del Governo di trasformare l'ex caserma Serini in un «Centro di Permanenza per i Rimpatri»


In questi mesi il Tavolo Solidale per l’Intercultura di Montichiari ha lavorato per favorire condizioni di accoglienza decorose ai profughi richiedenti asilo eventualmente giunti presso l'annunciato centro di smistamento alla caserma Serini. È stato un lavoro di controinformazione, determinato dalla necessità di esprimere una visione alternativa rispetto a quanto pubblicato sui social e trasmesso in TV che aveva dato una immagine distorta della città di Montichiari.
Si trattava di far vivere le ragioni della solidarietà e dell’accoglienza, nel rispetto del diritto internazionale ad emigrare, contro i seminatori di falsità e di paure assurde ed ingiustificate.

Nel documento predisposto a gennaio scorso  «Superare la Serini con l’accoglienza» il Tavolo Solidale per L’Intercultura si è espresso a favore del modello di accoglienza diffusa, rimarcando che: «La ex Caserma Serini non deve diventare un CIE - centro di identificazione ed espulsione - destinato alla detenzione amministrativa dei migranti. I CIE sono strutture inefficienti e costose con condizioni di trattamento lesive della dignità umana e soprattutto inutili per risolvere i problemi connessi all’immigrazione
In questi giorni abbiamo appreso della decisione di fare della ex caserma Serini un «Centro di Permanenza per i Rimpatri - CPR», nuova denominazione data ai CIE dal Decreto Minniti - Orlando convertito nella legge n.46 del 13 aprile 2017: un cambio di denominazione, ma non di finalità.

La normativa in questione anziché intervenire sulle contraddizioni e i limiti dell’attuale legislazione introduce nuove norme di discutibile efficacia senza peraltro migliorare l’efficienza del sistema e rappresenta un passo indietro sul piano dei diritti e della civiltà giuridica del nostro Paese.

Leggiamo in queste ore di prese di posizione che ancora strumentalmente si attestano su presunti problemi di sicurezza dei cittadini di Montichiari e dintorni. Noi pensiamo che l'attenzione vada concentrata sui diritti di chi, solo perché immigrato, senza aver commesso reati, sarà recluso in questa struttura di detenzione (un carcere vero e proprio, circondato da più giri di filo spinato e dal quale nessuno potrà uscire!!!), piuttosto che nell'alimentare xenofobia e paure infondate nei cittadini. Non può venire alcuna sicurezza, per nessuno, dalla segregazione e dall'esclusione sociale.  Non possiamo pertanto che ribadire la contrarietà a tale scelta per le ragioni che sono state espresse a suo tempo

Per continuare a discutere, a diffondere partecipazione, informazione e iniziativa pubblica su tutto questo proponiamo alle realtà associative e ai cittadini di Montichiari e non solo di incontrarci mercoledì 31 maggio alle 20:45 presso il Centro Giovanile Don G. Bosco a Montichiari.

Tavolo Solidale per l’Intercultura di Montichiari

Vocabolari di Pace,  Circolo Legambiente, Parrocchia Maria Immacolata Borgosotto, Parrocchia Santa Maria Assunta,
CGIL di Montichiari e Brescia, CISL e F.N.P di Montichiari e Brescia, Collettivo Gardesano Autonomo Desenzano, Rete antifascista e Diritti per tutti di Brescia, Caritas, ANPI, Pacifica Monteclarense, S. Vincenzo, Strada Facendo, Gruppo Scouts CNGEI Montichiari

Approfondimenti