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Lavoro pubblico, a rischio 100 mila posti tra Province e partecipate. Segnalazioni dai quotidiani di lunedì 15 dicembre


L'assemblea nazionale Pd, il Jobs Act, i tagli dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione sono alcuni dei temi in primo piano sui quotidiani nazionali diq eusta mattina. La tensione molto alta che si è registrata all’assemblea nazionale del Pd non si è tradotta in una rottura palese come aveva previsto qualcuno alla vigilia, ma i rapporti tra maggioranza e minoranza nel partito rimangono molto difficili. “Non staremo fermi nella palude e non accetteremo diktat dalla minoranza, con l’Ulivo abbiamo perso 20 anni”, ha detto il segretario Matteo Renzi che rivolgendosi anche ai sindacati ribadisce che è ormai finito il tempo dei veti. Gli risponde Stefano Fassina: se vuole andare al voto, deve dirlo, mentre Gianni Cuperlo allontana per ora qualsiasi ipotesi di scissione. Si cerca quindi di accelerare sulle riforme, a partire da quella sul lavoro. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare i primi decreti è convocato per il 22 dicembre. La Cgil si prepara a proseguire la battaglia contro il Jobs Act e le misure sbagliate previste dalla Legge di stabilità, dopo lo sciopero generale del 12 dicembre. Mercoledì e giovedì si riunirà a Roma il Direttivo nazionale.

Jobs Act. L’iter dei decreti delegati tra Natale e gennaio

Rita Querzè sul Corriere della Sera (p. 11) fa il punto sui prossimi passaggi parlamentari e di governo dei decreti delegati sul lavoro che saranno varati con il Consiglio dei ministri del 22 dicembre. Nella riunione a palazzo Chigi ci sarà il decreto sul nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e il decreto sull’Aspi allargata e forse anche il decreto sulle limitazioni all’uso dei contratti di collaborazione. Per quanto riguarda l’applicazione, Querzè dice che molto difficilmente i nuovi contratti a tempo indeterminato entreranno in vigore dal primo gennaio. Se tutto va bene bisognerà aspettare il 15 o anche il 20 gennaio. Per il 19 gennaio dovrebbe invece essere confermato un incontro tra il ministro del lavoro Giuliano Poletti e i sindacati, come ha annunciato ieri il premier Renzi. Una volta emanati, i decreti dovranno comunque approdare alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato per un parere non vincolante.

Lavoro pubblico. A rischio 100 mila lavoratori tra province e partecipate

“Si sta mettendo a rischio il posto di lavoro di 50 mila dipendenti delle province e di altrettanti delle società partecipate, senza parlare della continuità dei servizi relativi alla edilizia e alla sicurezza degli istituti scolastici, al trasporto, alla viabilità e ai servizi ambientali, gravemente falcidiati dagli ennesimi tagli lineari alla spesa”. E' quanto ha affermato la scorsa settimana alla vigilia dello sciopero generale il responsabile dei Settori pubblici della Cgil nazionale, Michele Gentile. Sugli esuberi e il rischio licenziamenti scrive oggi Gianni Trovati sul Sole 24 ore (p. 6), “Nuove province, ecco la mappa degli esuberi”.

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Sullo scontro interno al Pd da segnalare su La Stampa l’intervista a Stefano Fassina(p.4), “Il segretario ha confermato l’indisponibilità ad ascoltare” e quella ad Arturo Parisi: “L’Ulivo era un sogno, ma il tempo l’ha perso l’Italia” (p.5). Su Repubblica, sempre a proposito di Pd, scrivono Stefano Folli, “In cerca di lealtà per frenare il Cavaliere” e Filippo Ceccarelli, “L’armistizio del Buon Natale”. Sul Messaggero scrive Giovanni Sabatucci. Ancora dalla Stampa da segnalare l’intervista al professor Martin Ravallion, uno dei massimi esperti mondiali sui temi della povertà: “Il mondo è meno povero, ma troppo diseguaglianza sta frenando lo sviluppo”. Sulla situazione politica in Europa Angelo Panebianco firma l’editoriale del Corriere della Sera: “La matita rossa di Juncker”. Sull’Europa da segnalare da Repubblica l’intervento di Mariana Mazzucato, “L’Europa ha una banca, la usi per la crescita”. Sul Messaggero due pagine dedicate al sistema delle mazzette messo in atto dalla mafia romana. “Fondi neri e fatture truccate, la mafia romana pagava così”. (pagine 6 e 7). Grande attenzione alle notizie e alle inchieste sulla mafia romana anche sul Fatto Quotidiano che dedica all’argomento quattro pagine e il titolo di copertina, “Cloaca massima”.

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