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Mafia, la cupola a Roma. Segnalazioni dai quotidiani nazionali


"Mafia, la cupola di Roma". "Così corrompe la mafia di Roma", sono i due titoli di Repubblica e del Corriere della Sera che possiamo scegliere come sintesi dei fatti accaduti ieri nella capitale, dove ci sono stati 37 arresti e si è scoperta una fitta rete di imprenditori e politici alleati da anni nel malaffare criminale. Secondo i magistrati che hanno condotto l'operazione, il capo è Massimo Carminati, un ex Nar che ha fatto parte della Banda della Magliana. Tra gli indagati c'è anche Gianni Alemanno, anche se l'ex sindaco si dichiara estraneo alla vicenda. Per la Cgil, che denuncia da anni gli intrecci tra criminalità e politica, la mafia è la vera zavorra del Paese. Ora per Roma serve una vera rigenerazione morale. La corruzione si combatte solo con la buona politica cominciando intanto a ridurre le stazioni appaltanti. Intanto si cerca di salvare la siderurgia italiana. Si definiscono infatti i contorni di un intervento pubblico sull'Ilva di Taranto, c'è stato già il via libera per la cessione della Lucchini di Piombino a un gruppo algerino che salverebbe l'azienda e i posti di lavoro, mentre la trattativa per la Ast di Terni che si sarebbe dovuta chiudere ieri, subisce una nuova battuta di arresto per le nuove richieste di cassa integrazione da parte dell'azienda. Terzo e ultimo passaggio parlamentare per il Jobs Act. Il governo deve decidere se porre oggi la fiducia al Senato.

Camusso: sull'Ilva è necessario l'intervento pubblico

"Da lungo tempo diciamo che la siderurgia è un settore strategico per il nostro Paese, non possiamo perderla, e quindi questa è un'ottima ragione per prevedere un intervento pubblico". Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso del suo intervento all'assemblea dei lavoratori dell'Ilva di Taranto, all'indomani dell'annuncio da parte del governo di un eventuale intervento pubblico nel risanamento dell'accieria pugliese. Sul Sole 24 orescrive Paolo Bricco: "Ilva: nei piani del governo intervento Bei per risanare Taranto" (p.13). Sulla Stampa scrive Roberto Giovannini: "Acciaio, Lucchini è salva. Stretta finale per Terni". (p.31).

Ast di Terni. La trattativa si blocca sulla richiesta di cassa integrazione

Per le acciaierie di Terni l'accordo sembra ormai diventato una corsa ad ostacoli. E' questo il giudizio contenuto nel pezzo di Cristina Casadei sul Sole 24 ore di oggi (p.14). Di rush finale in rush finale l'accordo dell'Ast di Tern ogni volta sembra un miraggio, ma i sindacati non mollano, ormai è una questione nazionale, scrive Casadei. Ma non molla neppure l'azienda che ora mette sul tavolo nuove richieste come la cassa integrazione straordinaria di due anni per 400 persone a causa della perdita di commesse e clienti dovuta al blocco della produzione. Sulla questione lancia un allarme anche la Federacciai: se la questione non si risolve rapidamente, a breve non ci saranno più ordine per mantenere un solo forno, ha dichiarato ieri Antonio Gozzi, presidente di Federacciai.

ANALISI E COMMENTI SULLA MAFIA  A  ROMA

Tutte le prime pagine di oggi sono dedicate all'operazione antimafia di Roma e molte sono le analisi e i commenti sui fatti. Ne citiamo alcune. Sul Corriere della Sera scrive Giovanni Bianconi, "Le mani sporche sulla capitale". "La capitale da rifondare" è il titolo del commento di Sebastiano Messina, mentre Massimo Martinelli sul Messaggero spiega il sistema copiato da Cosa Nostra e Mario Ajello parla della "discontinuità contro il partito del malaffare". I pezzi di cronaca del quotidiano romano sono di Silvia Barocci e Sara Menafra, "dai rifiuti agli immigrati, in strada comandiamo noi". Ancora su Repubblica invece gli approfondimenti sono di Carlo Bonini che segue da anni i fenomeni criminali che investono la capitale. Su Repubblica da segnalare anche il racconto dello scrittore Giancarlo De Cataldo, "se la realtàsupera Romanzo criminale". Sulla Stampa Fabio Martini firma l'editoriale "Gli anni della grande bruttezza". Sul Giornale Salvatore Tramontano racconta il "crollo del Cupolone". Sul manifesto l'editoriale è del direttore Norma Rangeri, "La questione immorale".

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