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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

PILLOLE DI CARTA

I pensionati uniti in piazza, sabato tocca al Pubblico Impiego.
Segnalazioni dai quotidiani nazionali di giovedì 6 novembre


I pensionati continueranno a mobilitarsi per ottenere il cambio di una politica che punisce le fasce più deboli della popolazione. E per vincere è necessario camminare insieme. E' questo il messaggio emerso ieri dalle tre manifestazioni organizzate dai sindacati dei pensionati aderenti a Cgil, Cisl, Uil a Milano, Roma e Palermo. La Legge di stabilità peggiora una situazione già difficile per milioni di persone e di famiglie. Servono quindi nuove risorse, un nuovo investimento sui servizi e un rilancio del welfare che viene visto sempre come un costo e non come una delle risorse fondamentali per il rilancio del Paese. Sabato toccherà ai lavoratori pubblici chiamati a manifestare in piazza del Popolo a Roma dalla Cgil. Lo slogan della giornata sarà "sblocchiamo il futuro". Prosegue anche la mobilitazione dei patronati in tutta Italia: con i tagli sono a rischio servizi fondamentali per i cittadini. Il governo deve rivedere le sue scelte. Previsto intanto per questa mattina al Ministero dello Sviluppo economico l'incontro che potrebbe essere decisivo per le sorti delle acciaierie Ast di Terni. Sul fronte della politica, mentre lo "sblocca Italia" ottiene il via libera del Parlamento, si registra un nuovo stop all'Italicum. Questa volta a rallentare il percorso della riforma su cui ha puntato molte delle sue carte il premier Renzi è Silvio Berlusconi in persona. Oggi si vota per l'ennesima volta sulla Consulta.

I pensionati sono uniti contro il governo. Anche i loro sindacati

Praticamente tutti i giornali di oggi, commentando le manifestazioni di ieri dei sindacati dei pensionati che aderiscono a Cgil, Cisl, Uil, mettono in evidenza il nuovo dialogo che si è istaurato tra le confederazioni. Sul Sole 24 ore scrive Giorgio Pogliotti, "Pensionati, tra Cgil, Cisl e Uil è dialogo" (p.9). "Qualcuno le ha definite prove generali di dialogo tra Cgil, Cisl, Uil, scrive Pogliotti, secondo il quale la presenza ieri di Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo all'Auditorium di via della Conciliazione a Roma ad una delle iniziative organizzate dai sindacati in tre città, non è passata inosservata. Dopo settimane di divisioni, ora si arriva alla manifestazione unitaria dei pensionati ed è anche probabile che si facciano ulteriori passi in avanti, anche se non è ancora stata fissata la data della riunione congiunta dei tre segretari generali. Ed è stata Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil, che ieri ha chiuso la manifestazione di Milano, a prendersi anche un po' di merito nel riavvicinamento: "Meglio essere uniti, anche litigando - ha commentato la leader dei pensionati - che divisi per la gioia di chi vuole farci sparire".

Agenzia unica ispettiva: il governo dimostri di combattere l'illegalità

Il Jobs Act ha introdotto la delega al Governo per la costituzione della 'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro', iniziativa di cui si parla da tempo e che coinvolgerà migliaia di lavoratori e diversi soggetti (Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Asl). Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa hanno sollecitato al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti un incontro senza ottenere risposte. Non basta mettere su carta l'unificazione e l'integrazione di pezzi della Pubblica Amministrazione se contemporaneamente non si rimuove il blocco del turn over, che ha ridotto gli organici delle funzioni ispettive del 20%, dicono i sindacati del pubblico impiego. Se il Governo intende perseguire l'illegalità sui posti di lavoro, il nero, il grigio, l'elusione, la mancanza di sicurezza e tutele, stralci dalla Legge di Stabilità il comma che annulla le 250 assunzioni di ispettori del lavoro. Erano già poche. Eliminarle rischia di confermare le paure di chi pensa che si stia facendo tanta propaganda per poi non agire.

"Caro Presidente venga anche da noi". Gli operai Italcementi scrivono a Renzi

"Caro Presidente Renzi, abbiamo letto che  Lei è andato all'inaugurazione di nuovi impianti Italcementi (a Brescia e Bergamo) e abbiamo pensato che dovrebbe venire anche dove  i cementifici chiudono, è successo nel suo Comune, lo sa, a Pontassieve. Venga a dirci come possiamo far ripartire il lavoro. Noi dopo aver passato mediamente 30 anni della nostra vita in quello storico cementificio,  circa due anni fa siamo stati ceduti al Gruppo Colacem, subito dopo lo stabilimento è stato fermato ed ora è in fase di chiusura definitiva". Lo scrivono gli operai della Italcementi di Pontassieve che ieri si sono ritrovati in assemblea per definire le modalità di ricorso alla cassa integrazione straordinaria per chiusura. "L'avvio di moderni impianti in alcuni cementifici avviene contemporaneamente ad una drammatica ristrutturazione del settore, con migliaia di posti di lavoro persi o a rischio, una ristrutturazione che noi e molti altri abbiamo subito senza un luogo dove poter discutere della crisi in atto e delle politiche industriali per farvi fronte, e si che questa richiesta l'abbiamo fatta durante questi anni". "Caro Presidente non le chiediamo di non andare ad inaugurare nuovi impianti, crediamo, però, che sia una sua responsabilità andare anche e soprattutto dove gli impianti chiudono per prendere impegni su come far ripartire l'economia di aree sempre più deindustrializzate e senza lavoro come quella del Valdarno dove lei vive e che conosce benissimo". 

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