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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Ue e patto di stabilità, segnalazioni dai quotidiani di venerdì 24 ottobre


E arrivata la lettera dalla Ue sulla manovra italiana e il Ministero dell’economia ha deciso di renderla subito nota suscitando l’irritazione dei vertici europei. La lettera è infatti solo un passaggio intermedio visto che per mercoledì prossimo, 29 ottobre, è atteso il giudizio formale e definitivo. Due giorni prima, il 27, i sindacati confederali sono stati convocati dal governo per un confronto sulla manovra che è già scritta. La missiva europea contiene comunque la richiesta di chiarimenti sugli scostamenti dagli obiettivi di conti pubblici per quanto riguarda il 2015, fissati nella Legge di stabilità. E' un processo in corso, la richiesta di informazioni all'Italia non pregiudica il risultato" finale, ha sottolineato ieri il portavoce del vice presidente Ue, Katainen. La manovra ottiene intanto il via libera dal Quirinale, mentre il governo è stato costretto a vari aggiustamenti in corso d’opera. Ma la grande assente in tutti i provvedimenti di governo continua a essere la politica espansiva di rilancio economico. La parola sconosciuta è investimenti pubblici. Contro le misure del governo e contro la nuova precarizzazione dei rapporti di lavoro scende in piazza domani la Cgil che chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore il cambiamento vero del Paese. Ieri il segretario generale Susanna Camusso ha incontrato un gruppo di giovani nella sede del sindacato. Le loro domande e le risposte del segretario sono state trasmesse in diretta streaming su Radio Articolo 1. Al via la Leopolda del Pd. La ministra Boschi parla di un’altra Italia e polemizza con Stefano Fassina. Oggi sciopero dei trasporti dei sindacati di base.
25 ottobre. Susanna Camusso su Radio Articolo 1: ci conteranno uno a uno “Chi ha a cuore il welfare e una politica di sinistra, non può immaginare un futuro di poveri. Renzi dice che darà le tutele a tutti, poi si guarda la delega e si scopre che c'è il contrario, cioè la riduzione delle coperture e delle tutele. Il solo fatto di dover calcolare le settimane di lavoro per l'indennità di disoccupazione escluderà tanti precari. Dietro a quel titolo dell'universalitàdegli ammortizzatori sbandierato dal governo, c'è l'operazione contraria”. Così ha detto ieri tra le altre cose i segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, durante ll'incontro in Cgil con un gruppo di under 35, precari, neet, interinali, partite Iva che è stato organizzato e trasmesso in diretta da RadioArticolo1 (sul sito della radio il podcast per riascoltare tutto l’incontro, www.radioarticolo1.it) . A coordinare le domande dei giovani a Susanna Camusso il direttore di Radio Articolo 1, Altero Frigerio. Su l sito di rassegna  (www.rassegna.it) si può leggere il resoconto degli interventi dei giovani e delle risposte del segretario generale. A proposito della manifestazione di domani, Camusso ha spiegato che “ci conteranno a uno a uno. La mobilitazione è una sfida esplicita che verrà misurata. Noi la facciamo per cambiare l'idea del lavoro che ha il governo e  per cambiare la legge di stabilità. Il messaggio che lanceremo dalla piazza - aggiunge - è che abbiamo uno straordinario bisogno di cambiare il paese. Chi non riconosce nel lavoro la molla per farlo, in realtànon vuole farlo. Sappiamo che non basterà una manifestazione", spiega ancora il segretario generale, ricordando che dal 25 ottobre partirà una stagione di iniziative: "Stiamo facendo tante cose, anche nei territori, scioperi ma non solo. Dobbiamo fare uno sforzo nella convinzione
che solo ricostruire l'unità del mondo del lavoro può cambiare il paese”.


25 ottobre. Ecco perché  tutta la Cgil si mobilita per i giovani

L'incontro di ieri tra Susanna Camussoe i giovani ha fornito l'occasione per affrontare un argomento che va sempre più di moda. Cosa fa la Cgil per i giovani? Lo ha chiesto subito Ludovica, ricercatrice precaria dell'Istat, se non sia arrivato il momento di riformare il welfare: “Saremo in piazza anche per questo, oggi non abbiamo un sistema di ammortizzatori che permetta a tutti di accedere”, risponde Camusso. E chi ha un contratto a progetto come Fabio, 31 anni, precario edile napoletano? “Ci battiamo affinché non ci siano più 46 forme di assunzione, un sistema che purtroppo voi giovani conoscete molto bene. Abbiamo contrastato a suo tempo il contratto a termine senza causale introdotto con il decreto Poletti. Da sempre la nostra battaglia è abolire tutte quelle forme e tornare alla normalità dei rapporti di lavoro”. E la solita storia del sindacato che sarebbe responsabile dell’avvento del precariato in Italia perché troppo impegnato a difendere gli altri, i garantiti?  E’ stata la domanda di ieri ripresa poi sul sito di rassegna. “Nel passato abbiamo contrattato poco per chi non aveva un rapporto di lavoro stabile - osserva Camusso - ipotizzando che bastasse un cambiamento della legge. È stato un grande errore che partiva da una convinzione, sbagliata ma in buona fede, che il precariato non sarebbe dilagato in questo modo. Nel pubblico, per esempio, si pensava che fosse una stagione transitoria”. Altra cosa è la vulgata, diffusissima, secondo cui è tutta colpa della Cgil: “Quelle leggi le ha fatte il Parlamento, non noi, con l'idea di continuare a ridurre i costi. Un'idea che mette in pratica anche questo governo quando dice 'consegniamo alle imprese la libertà di licenziamento'. Si fa l'operazione di addossare tutte le colpe al sindacato, il soggetto di riferimento di questa politica economica è solo l'impresa”.


25 ottobre. Da domani riparte una grande battaglia contro le diseguaglianze

Tante le questioni poste sul tavolo del’incontro tra i giovani lavoratori e la leader del sindacato. Barbara, infermiera a tempo indeterminato, ha voluto ricordare l'ingiustizia che si vive nei luoghi di lavoro in cui si applicano diversi tipi di contratto per le stesse mansioni. Antonio, 35 anni, tirocinante nel settore della giustizia, prende solo un rimborso spese per il suo impegno nelle cancellerie. Angela, lavoratrice della formazione per il Comune di Roma, se le va bene diventeràco.co.pro, se va male perderà il posto. Ha chiesto a Camusso come la Cgil immagini la sua pensione tra vent'anni, quella dei futuri anziani poveri: “Intanto - risponde Camusso - bisogna ricordare che la legge Fornero ha fatto l'opposto di quello che serviva, cioè è stata peggiorativa per chi ha lavori meno retribuiti. Noi abbiamo un altro progetto di cambiamento, una serie di richieste fatte con Cisl e Uil che riteniamo ancora valide. Per le generazioni già al lavoro, l'idea è puntare alle 'pensioni di garanzia' dignitose per chi oggi fa lavori discontinui. Il tema non semplice, perché nel frattempo c'è chi pensa a tagliare proprio le pensioni e chi indebolisce la previdenza complementare tassando di più gli sforzi dei lavoratori”. Antonio, freelance dell'editoria, vive di collaborazioni pagate poco e male. “A uguale lavoro - è l'idea della Cgil - non ci può che essere uguale retribuzione, il contrario di quanto prevede il Jobs Act con il demansionamento. Il problema anche in questo caso è nella continuità del reddito. Noi pensiamo che gli ammortizzatori sociali debbano dare, oltre all'indennità finale, anche la copertura degli intervalli tra lavori discontinui, cosa che si può fare con il concetto di 'lavoro economicamente dipendente' da distinguere rispetto al vero lavoro autonomo". Maria Antonia introduce il tema del telelavoro. Da gennaio le hanno detto potrà lavorare solo da casa. “Proviamo a vederla in positivo - risponde Camusso - . Che le tecnologie lo consentano può essere una cosa buona per certe mansioni. Il problema è se diventa una modalità delle imprese per pagare di meno e poi viene raccontato in altro modo, come giustificazione del fatto che 'così le mamme stanno con i bambini'”.


25 ottobre. Dobbiamo camminare insieme per sconfiggere le  tante solitudini

In conclusione, Susanna Camusso ha osservato che si sente ancora molto forte l'esigenza della voce collettiva del sindacato: “Siamo in un mondo di tante solitudini, il 'sentirsi soli' è una delle cose che ci sentiamo dire di più nelle fabbriche che chiudono, tra i precari, tra gli anziani. È l'effetto di una politica di divisioni con molti anni alle spalle, una guerra che rompe i legami di solidarietà. Il lavoro come punto di identificazione - conclude - è anche un modo per ricomporre queste solitudini. Non perché tutti sono uguali, ma perché sono persone in carne e ossa. Ecco perché si devono ascoltare e rispettare le forme organizzate di rappresentanza. I singoli non possono cambiare il mondo”.

25 ottobre e manovra nei commenti e nelle interviste sui giornali

Sulla manifestazione di domani e più in generale sulla manovra del governo da segnalare oggi tra le interviste quella aGuglielmo Epifani su Repubblica. L’ex segretario della Cgil: smentisce la sua assenza dalla piazza di domani: “Certo che ci sarò, anche a difesa del sindcato” (p.10). Sulla manovra parla su Il Foglio il viceministro Enrico Morandoche anticipa le risposte del governo italiano alle osservazioni della Ue. Sui rapporti tra sindacati scrive Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore: “Cisl a Cgil: oggi non utile lo sciopero generale” (p.6). Su Repubblica un approfondimento di Giovanna Casadio sul Pd e i suoi rapporti con la Cgil: “Pd da Cuperlo a bindi la sinistra va in piazza” (p.10). Sulla Stampa la versione della parte renziana del Pd : “Alla Leopolda un’altra Italia. Boschi: un’altra Italia rispetto alla Cgil” (p.7). Il Giornale si spinge a parlare perfino di scissione  inevitabile nel Pd: “Domani la scissione nel Pd, spaccato tra piazza e Leopolda. Sul manifesto scrive Giorgio Airaudo: “Ciò che Renzi divide il 25 ottobre può unire”.  Sempre sul manifesto il pezzo di Massimo Franchi, “Domani tutti a San Giovanni, annunciate due soprese”.  Sulla stessa pagina 4 il titolo sulle dichirazioni di Epifani: Epifani sarà in piazza, ma poi il Jobs Act. Il manifesto dà notizia anche della novità della partecipazione dei giovani alla manifestazione e dell’adesione di Stampa Romana.

E lunedì da Milano la Cgil rilanceràil nuovo Viaggio della legalità

La Cgil anche quest'anno partecipa a Contromafie, gli Stati generali dell'Antimafia, promossi da Libera. Un'iniziativa, che vedrà la partecipazione del segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi, domani all'apertura dei lavori in plenaria a Roma presso l'Auditorium della Conciliazione, rispetto alla quale il sindacato di corso d'Italia “è parte attiva, nel rapporto fattivo con una realtà associativa, insieme a tante, impegnata nell'antimafia sociale”. La Cgil ha, infatti, spiega in una nota, “da sempre posto la legalità al centro del suo agire, nella consapevolezza che questa conviene. È la condizione principale per generare crescita, per realizzare sviluppo, per creare occupazione e per tutelare la libertà, individuale e collettiva, delle persone”. Il sindacato guidato da Susanna Camusso sottolinea, inoltre, come “su questo fronte di impegno civile sia importante stare uniti e che ognuno faccia la propria parte”. Per questo, conclude la nota, “quasi a non interrompere il filo di questa lotta, il giorno dopo la chiusura degli Stati generali dell'antimafia, partirà da Milano il 'Viaggio della legalità', ovvero il nuovo passaggio della nostra campagna 'Legalità: una svolta per tutte' centrata sul contrasto alla corruzione e all’evasione, sul sistema degli appalti, sulla lotta alla criminalità organizzata”.

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