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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

PILLOLE DI CARTA

Verso il 25 ottobre. Segnalazioni di politica ed economia dai quotidiani nazionali di lunedì 20 ottobre 2014


Il governo dice di non temere la bocciatura dell'Europa della manovra economica per il 2015: il 29 ottobre prossimo sarà al contrario la data della promozione della Legge di stabilità. Lo ha ribadito ieri il ministro Pier Carlo Padoan, che parla anche della possibile creazione di 800 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni, mentre il premier Renzi annuncia l'estensione del bonus di 80 euro alle neomamme con un reddito inferiore ai 90 mila euro, una tassa unica sulla casa entro i prossimi tre anni e uno jus soli "temperato" per i bambini stranieri nati in Italia. Il nuovo spot del governo è stato lanciato ieri dallo stesso premier Renzi con uno vero e proprio show su Canale 5 durante il quale è tornato ad attaccare le Regioni: i governatori sono arrabbiati? Gli passerà. Ma il grande assente in tutti questi discorsi mediatici è ciò che invece dovrebbe essere l'unico elemento in grado di invertire la rotta della recessione: gli investimenti pubblici. Contro il Jobs Act, la manovra per il 2015, intervistato ieri sera da Fabio Fazio è intervenuto a "Che tempo che fa" il segretario della Fiom, Maurizio Landini. Oggi sarà la Cgil a spiegare i motivi della manifestazione del 25 ottobre a Roma e le proposte per cambiare davvero la politica economica con una conferenza stampa del segretario generale Susanna Camusso e del segretario organizzativo Nino Baseotto. Sul portale Cgil l'elenco in continuo aggiornamento di tutte le iniziative di mobilitazione in vista di sabato.

IL 25 OTTOBRE TUTTI A ROMA. OGGI LA CONFERENZA STAMPA

"Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l'Italia". Sono le parole d'ordine scelte dalla Cgil per la grande manifestazione nazionale (30 i pullman già pieni da Brescia, destinati ad aumentare nelle prossime ore) che si terrà sabato 25 ottobre a Roma, dove due cortei partiranno alle 9.30 da piazzale Ostiense e da piazza della Repubblica per confluire in Piazza San Giovanni, dove la manifestazione sarà conclusa dall'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Le proposte della Cgil, insieme agli aspetti organizzativi della manifestazione e ai risultati di una ricerca sui temi del 25 ottobre commissionata dalla Cgil e dall'associazione Bruno Trentin all'istituto Tecnè, saranno al centro di una conferenza stampa in programma per oggi a Roma presso la sede nazionale del sindacato in corso d'Italia 25 alle 12. La manifestazione è stata indetta a sostegno delle proposte sindacato per rimettere al centro delle scelte politiche e dell'attenzione dell'opinione pubblica il lavoro, la sua difesa e la sua creazione. La Cgil propone infatti interventi specifici per creare lavoro attraverso un deciso cambio della politica economica, l'attuazione di investimenti pubblici e privati, l'estensione dei diritti, meno forme contrattuali e più stabilità, l'allargamento universale delle tutele, la diffusione dei contratti di solidarietà (i dettagli della piattaforma sul sito della Cgil). La manifestazione di sabato sarà l'inizio di una grande campagna e di una mobilitazione nazionale che portino al raggiungimento degli obiettivi e al tempo stesso sarà l'epilogo di una vasta mobilitazione che vive da giorni nel paese con decine di iniziative sui territori e nei luoghi di lavoro, così come nella rete con video, foto e post su Twitter e su Facebook attraverso gli hashtag 'ufficiali': #tutogliioincludoe #25ott.

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Sul 25 ottobre. Su Corriere Economia del Corriere della Sera, Enrico Marro dedica la sua rubrica settimanale sul sindacato (Diario sindacale) alla manifestazione della Cgil di sabato 25: "La Cgil va alla sfida di piazza San Giovanni" (p.17). Nell'articolo Marro analizza le previsioni di partecipazione alla manifestazione e ovviamente anche i problemi legati al contesto politico in cui si colloca a partire dal rapporto tra il grande mondo del lavoro e il Pd. Marro tra l'altro, per quanto riguarda i problemi interni del Pd, cita la lettera dei delegati delle Rsu della Lombardia a Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil e del Pd. Sul senso della manifestazione del 25, sui paragoni con le mobilitazioni del passato e in particolare quelle in difesa dell'articolo 18 e sulle sfide che il nuovo contesto sociale e politico impone al sindacato ragiona Vittorio Bruno Stamerrasulla Gazzetta del Mezzogiorno ("Il fenomeno Matteo scuote anche il sindacato").

Sulla diseguaglianza. "L'ampiezza e il continuo peggioramento delle diseguaglianze negli Stati Uniti mi preoccupano seriamente. Credo sia giusto chiederci se questa tendenza è compatibile con i valori radicati nella storia del nostro paese, tra i quali c'è l'importanza che gli americani hanno sempre attribuito all'eguaglianza nelle opportunità". Queste parole non sono state pronunciate da qualche leader sindacale americano o da qualche esponente politico alternativo. Sono state invece al centro del discorso tenuto a Boston venerdì scorso da Janet Yellen, presidente della Federal Reserve su cui oggi ragiona Federico Rampini su Repubblica Affari e Finanza : "Far West. La sfida di Janet, obiettivo ridurre le diseguaglianze in America" (p.13).

Sugli investimenti pubblici. Sempre da Affari e Finanza di Repubblica da segnalare l'interessante approfondimento di Paolo Onofri sullo stato pessimo dell'economia e sulla centralità degli investimenti pubblici: "Se l'economia diventa stagnazione secolare". "Le previsioni di breve termine - scrive tra l'altro Onofri - diventano complesse per il sovrapporsi di scelte di politica economica futura e possibili eventi imprevedibili che possono destabilizzare i mercati finanziari". Ma il punto più interessante dell'articolo di Onofri riguarda proprio la centralità degli investimenti pubblici. Citando uno studio di Prometeia, Onofri dice che per "evitare il rischio che colpi di coda ulteriori della crisi internazionale provochino un aumento della propensione al risparmio precauzionale, è necessario predisporre già da subito maggiori impulsi alla spesa per investimenti pubblici". "E' per questo insieme di ragioni che le previsioni di Prometeia, valutando che gli interventi per il 2015 possono spingere il Pil a crescere dello 0,5%, affidano la previsione di aumenti di poco superiori all'1%, nei due anni successivi, alla spinta proveniente da una ripresa degli investimenti pubblici. Ciò sarebbe ancora più urgente se dovesse confermarsi il nuovo indebolimento del dollaro che in questi giorni sta manifestandosi".

Sulla manovra per il 2015. Tra le varie cose che si possono leggere oggi sulla manovra del governo Renzi, c'è da segnalare l'intervista sulla Stampa di Roberto Giovannini al viceministro all'Economia, Enrico Morando: "Con le Regioni è possibile un compromesso". Sempre sulla Stampa e sempre a proposito dello scontro tra il governo e le Regioni parla il governatore del Veneto, Zaia: "Che ipocrisia sulle Regioni, non siamo tutti Batman, in Veneto solo 400 forestali" (Antonio Pitoni a pagina 9).

Sulla scuola e la cultura. Da segnalare l'intervista allo scrittore Daniel Pennac del direttore di Repubblica Ezio Mauro durante la Repubblica delle idee, ripresa oggi a pagina 20 del quotidiano. "Pennac: ragazzi non ascoltate chi vi dice che non valete niente; insegnare significa spiegare agli alunni che esiste un futuro. E se non lo capiscono, spiegargielo di nuovo".

Sulla comunicazione politica. Sulle scelte del premier Renzi in tema di comunicazione sulla sia dello stile berlusconiano che l'ha fatta da padrone per 20 anni, ragiona su La Stampa Jacopo Iacoboni: "Da mamma Rosa a nonna Maria, alla conquista del mondeo del Cavaliere. Dalla D'Urso oltre ogni politica, tra "caro Matteo" e "cara Barbara".

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