Domenica 18 settembre, una rider si trovava nei pressi del Parco Tarello – luogo indicato dalla sua azienda e un punto di ritrovo per i riders in attesa di ricevere gli ordini di consegna – quando è stata molestata verbalmente da un uomo che si trovava nei dintorni.
La lavoratrice, molto scossa per l’accaduto, ha segnalato immediatamente l’episodio e come sindacato siamo subito intervenuti: l’azienda ha quindi individuato un nuovo punto di ritrovo in città, meno isolato e più centrale, per evitare che si ripetano fatti simili. Crediamo indispensabile che le lavoratrici possano svolgere la loro mansione senza sentirsi insicure e minacciate
Più in generale, crediamo che i riders abbiano il diritto di lavorare in sicurezza e che questo episodio evidenzi ancora una volta le criticità di chi lavora per consegnare pasti nelle case dei consumatori. L’individuazione di un nuovo punto di ritrovo infatti non risolve i molteplici problemi di chi lavora perennemente esposto a intemperie, al caldo e al freddo, spesso con forme di lavoro precarie e che non possiede neanche una sede dove poter sostare in sicurezza e in modo dignitoso, nell’attesa fra un ordine e un altro.