A più di due anni dall'ultimo bando per l'assegnazione delle case di proprietà del Comune di Brescia si è finalmente riaperta la possibilità di presentare la domanda di accesso per tutti coloro che necessitano di un alloggio in locazione ad un canone sostenibile.

È evidente che la conclamata "stabilizzazione" della precarietà del lavoro salariato e della estrema volatilità del lavoro autonomo genera l'esigenza forte, da parte della classe lavoratrice, di ottenere servizi fondamentali che abbiano costi sempre in linea con le proprie mutevoli capacità economiche.

La casa è il primo bene che necessiterebbe di avere un costo della locazione sempre proporzionato alle proprie vicissitudini economiche. Le abitazioni del servizio abitativo pubblico, ex patrimonio residenziale pubblico, accolgono questa necessità, ma rappresentano solo il 5% di tutti gli appartamenti in locazione nel territorio del comune di Brescia. Percentuale, purtroppo in linea con il dato lombardo ed italiano, del tutto gravemente insufficiente a soddisfare la forte domanda e a calmierare il mercato privato della locazione.

A ciò si sommano le storture introdotte dall'ultima legge regionale in materia, ovvero che le domande possono essere presentate solo in via telematica e solo nel breve periodo compreso tra l'8 febbraio e il 19 marzo. È evidente che ciò tende ad escludere proprio coloro che non hanno ne mezzi, ne competenze per presentare la domanda, ovvero le categorie sociali più fragili.

Chiediamo che gli Assessori competenti dei Comuni di Brescia e di Collebeato si attivino nei confronti della Regione per chiedere una consistente proroga del termine per presentare la domanda per gli alloggi popolari e che sia istituito un servizio adeguato per assistere tutti coloro che per mancanza di competenze e/o mezzi non riescano a presentare autonomamente la domanda telematica.

Sunia, Sicet e Uniat di Brescia


L'ALLEGATO
📎 La risposta dell’Amministrazione del Comune di Brescia al comunicato unitario