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Covid-19: l'appello: «Sospendere sfratti e pignoramenti»

Una lettera al prefetto dai sindacati di categoria per chiedere la sospensione delle procedure fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria in corso. Cardin: «dalla Prefettura segnali positivi».


«Sospendere le procedure di sfratto, esecuzioni e pignoramenti in questo periodo di emergenza»: lo hanno chiesto, in una missiva inviata il 12 marzo al Prefetto le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, sull'esempio di quanto fatto a livello nazionale.  L’intervista pubblicata su Bresciaoggi del 24 marzo 2020.

«Urgente sospensione in ambito provinciale delle procedure esecutive di sfratto da unità abitative in locazione, delle esecuzioni forzose causate da pignoramento immobiliare relative alla prima casa e degli sgomberi da alloggi di proprietà di Aler e dei Comuni della provincia- si legge nel testo che aggiunge: - lo chiediamo fino a cessazione dell'emergenza sanitaria in corso, intendendo con ciò che non sia concesso l'uso della forza pubblica», che sarebbe quindi liberata da tale incombenza e aumentare l'organico di chi effettua i controlli di questi giorni. L’appello è stato accolto: «c'è già una risposta positiva da parte del Prefetto», assicura Simone Cardin, segretario del Sunia Cgil.

Un sollievo, insomma, per chi si trova a in tali condizioni ovvero, come stima Cardin riferendosi al 2019: «gli sfratti effettivi sul territorio sono stati circa un migliaio, di cui 250 nel Comune di Brescia, le richieste di esecuzione 2.800, di cui un quarto a Brescia; è bene però ricordare che i numeri delle richieste tengono conto anche di quelle degli anni precedenti, quindi si accumulano, ecco perché le dimensioni sono ben maggiori a quelle degli sfratti». I pignoramenti sono circa un centinaio e riguardano «sia le seconde case di proprietari che ne hanno già una, sia gli inquilini di proprietari che hanno perso la proprietà». Nel settore dell'edilizia pubblica si fa riferimento ad alloggi di Aler sommati a quelli dei Comuni che «sono circa 20mila alloggi ripartiti tra Aler e Comuni. In questo caso le procedure di sfratto in corso nel 2019 su Brescia e provincia erano un centinaio».Questo per quel che riguarda situazioni già arrivate al punto dello sfratto, ma non bisogna dimenticare quelle che rischiano di arrivarci e che hanno bisogno di misure di prevenzione. «Per contrastare gli sfratti l'unico strumento attuale è il fondo di morosità incolpevole - valuta Cardin - perché dal 2015 non è più stato rifinanziato il fondo sociale affitto che da oltre 5 anni non riceve sussidi né dallo Stato né dalla Regione. Resta quindi solo il fondo della morosità incolpevole che però per essere attivato necessità dell'avvio della procedura di sfratto e non è propriamente preventivo». Per morosità incolpevole si intendono tre situazioni: la prima quella di una persona che ha perso il lavoro e quindi non riesce più a pagare l'affitto, la seconda quella della riduzione del guadagno derivante da partita Iva e l'ultima le persone in grave stato di malattia.

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