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Sciopero generale, adesione molto alta anche a Brescia

Grande partecipazione alla manifestazione di oggi con il corteo che ha sfilato per le vie cittadine per poi arrivare in piazza Duomo per le conclusioni. 


Una mobilitazione per chiedere una manovra di bilancio più adeguata, capace di affrontare i problemi strutturali del Paese, e per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni, insieme a maggiori finanziamenti per sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

A Brescia, il corteo è partito intorno alle 9 da piazzale Cesare Battisti, attraversando il centro storico (via dei Mille, via Garibaldi, via X Giornate, corso Zanardelli, via Cardinal Querini) per concludersi in piazza Paolo VI, dove si sono svolti gli interventi delle delegate e dei delegati di Cgil e Uil.

GLI INTERVENTI IN PIAZZA
Ad aprire il dibattito è stato Mattia Rebessi, rappresentante di Studenti Per-UdU, che ha denunciato i continui tagli al diritto allo studio e all’università, sottolineando la necessità di un finanziamento adeguato per garantire un’istruzione accessibile a tutti. A seguire, Dario Venturini, dipendente di Iveco, ha evidenziato l’urgenza dei rinnovi contrattuali per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e ha posto l’accento sugli investimenti in sicurezza sul lavoro, in un Paese che registra oltre mille morti sul lavoro e 500mila infortuni all’anno.

Michela Copetta, lavoratrice della Prefettura, ha raccontato la difficile realtà del suo settore, dove il personale è diminuito del 25% negli ultimi dieci anni. Carichi di lavoro che sono stati in parte retti anche grazie ai lavoratori interinali, per i quali però non sono state stanziate proroghe ai loro contratti. Ha inoltre denunciato la firma separata sul contratto delle funzioni centrali come un ulteriore smacco ai lavoratori.

Sono poi intervenuti Giovanni De Luca, che ha parlato delle precarie condizioni dei lavoratori della logistica di Global Post Amazon, ed Elga Pitzanti, rappresentante RSA Casa di Dio, che ha ricordato come il personale socio-sanitario, osannato durante la pandemia come “angeli”, sia oggi completamente dimenticato. Valerio Zanetti, infine, ha illustrato la crisi del settore automotive, prendendo spunto dai dati sulle casse integrazioni raccolti dall’osservatorio Fiom Brescia.

L'INTERVENTO CONCLUSIVO
La manifestazione si è conclusa con le parole di Francesco Bertoli, segretario generale della Cgil di Brescia. Ringraziando per la grande partecipazione, Bertoli ha sottolineato che il futuro del Paese dipende dalla forza e dal contributo delle lavoratrici e dei lavoratori. Ha criticato duramente le politiche del governo, definite inaccettabili: dagli accordi separati ai tagli a sanità, istruzione e servizi pubblici. "Stiamo attraversando una fase critica e pericolosa – ha dichiarato – ed è fondamentale mantenere alto il livello di mobilitazione. Gli scioperi nel settore automotive e nella logistica, già proclamati per dicembre, rappresentano i prossimi passi di questa lotta."

ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO
La giornata si è conclusa con un bilancio positivo anche sul fronte dell’adesione. La Fiom ha registrato una partecipazione massiccia nelle fabbriche metalmeccaniche bresciane, con punte significative. Bene anche negli altri settori: in edilizia si segnala il 75% di scioperanti alla Italcementi di Brescia e adesione elevata nel manifatturiero, chimico, gomma e plastica. 

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