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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Basta vittime del lavoro

Morti sul lavoro. Una settimana nera, segnata da un bilancio pesantissimo. Il segretario generale della Cgil interviene sul tema della sicurezza: «Quello che sta accadendo è inaccettabile: servono maggiori controlli». In questi giorni si moltiplicano gli scioperi in tutto il Paese e in molte fabbriche della provincia di Brescia. E mercoledì 12 l'assemblea nazionale a cui partecipano i segretari generali di Cgil Cisl e Uil, delegat* e rappresentanti per la sicurezza.


Nell'ultima settimana le morti di Luana D'Orazio, operaia tessile di 22 anni, risucchiata da un macchinario a Montemurlo, in provincia di Prato; di Christian Martinelli, operaio metalmeccanico schiacciato da un tornio industriale in un'azienda di Busto Arsizio, provincia di Varese; di un lavoratore edile in un cantiere di Pagazzano, provincia di Bergamo, schiacciato da un peso caduto dall'alto; di un altro operaio a Sorbolo, provincia di Parma, schiacciato da un enorme carico di mangime del peso di svariati quintali; di un altro operaio morto a Jesi in seguito alla caduta da un'altezza di 30 metri in un cantiere autostradale; di un altro operaio edile, Marco Oldrati, 52 anni, caduto dall'alto in un cantiere di Tradate, sempre a Varese; delle due vittime di un'esplosione avvenuta a Gubbio, provincia di Perugia, in un'azienda che produce cannabis, tra cui Samuel Cuffaro, un ragazzo di appena 19 anni hanno drammaticamente riacceso i riflettori sul tema.

"Quello che sta succedendo è inaccettabile". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sul tema della sicurezza sul lavoro. "La cosa che colpisce è che le persone muoiono sul lavoro come 30 o 40 anni fa. Il problema della formazione è importante. In ogni luogo di lavoro ci deve essere un rappresentante per la sicurezza e ci vogliono più controlli". 

"Assurdo - aveva dichiarato, commentando la morte della giovane operaia tessile a Prato - che una persona che fa il suo dovere e semplicemente lavora, debba morire per vivere lavorando". Landini ha denunciato che "non ci sono abbastanza controlli, abbastanza attenzione, non si considera la sicurezza sul lavoro un vincolo, ma un costo". E aveva aggiunto che "è assolutamente necessario fare assunzioni" per la medicina del lavoro. Gli addetti nei servizi ispettivi delle Asl sono calati da 5mila a 2mila. Così anche gli ispettori del lavoro. Per evitare che vi siano altre tragedie, se vogliamo imparare da questo dramma, abbiamo bisogno che si investa", ha continuato Landini. Nella stessa intervista il segretario della Cgil ha rilanciato l'idea di una patente a punti per le aziende, che preveda l'interruzione delle attività in caso di mancanza di sicurezza. 

Nel paese intanto si moltiplicano le iniziative di protesta, a partire dallo sciopero generale di Prato in nome di Luana e delle altre vittime. E per mercoledì 12 maggio è prevista l'assemblea nazionale dal titolo Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro. Questo il monito che Cgil, Cisl e Uil lanceranno nel corso dell’Assemblea nazionale a cui parteciperanno i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, delegati e rappresentanti per la sicurezza. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta dalle ore 10 alle ore 12.30 sui siti istituzionali e sulle pagine Facebook dei tre sindacati confederali.

Le bresciano sono molte le fabbriche metalmeccaniche in cui sono stati proclamati scioperi per protestare contro la mancanza di sicurezza e per le numerose vittime di infortuni sul lavoro: 1270 infortuni mortali nel 2020 e 185 solo nel primo trimestre del 2021. Lo scrive la Fiom Cgil di Brescia in un comunicato: "Servono investimenti sulla formazione, sulle nuove tecnologie, sull’organizzazione del lavoro rispettando e applicando rigorosamente le misure di prevenzione che garantiscano la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici".

Nella giornata di giovedì 6 maggio hanno scioperato per un’ora i lavoratori della Beretta, della Redaelli e del Banco Nazionale di Prova di Gardone V.T., della Tecnotubi di Alfianello e della Trafilati Martin di Cologne.
Per venerdì 7 maggio scioperi di un’ora all’Iveco, all’Iveco Mezzi Speciali di Brescia, alla ZF Italia Trw di Gardone V.T., alla Silmet di torbole Casaglia, alla Almag di roncadelle, alla Tiemme Raccorderie e la Valvosanitaria Bugatti di Castegnato, alla MG di Travagliato, all’Eural Gnutti di Rovato, alla Coram di Cologne, alla SIL, Berna Ernesto, Ghidini Trafilerie e Gnutti Cirillo di Lumezzane, alla Lanfranchi di Palazzolo, alla Timken di Villa Carcina, alla IMP Pasotti di Pompiano, alla Virgilio Cena e Isoclima di Brescia, di due ore all’ATB DI Roncadelle e all’Eural di Pontevico. A questo elenco si sono aggiunte la Baumann, la Eredi Gnutti e la Innse Berardi di Brescia, la Orlandi di Nave e di Flero, la Metalwork e la Metalli Estrusi di Concesio, la Sabatti di Gardone V.T., la Sepal di Lograto e la Zincature Bresciane di Verolanuova, per due ore le Fonderie di San Zeno, la Omb Technology di Rezzato e la Thyssenkroup di Visano.

Le iniziative di protesta proseguono anche questa settimana. La Filctem Cgil di Brescia comunica che martedì 11 maggio saranno le lavoratrici e dei lavoratori DTR VMS Italy di Passirano a incrociare le braccia per un'ora a fine turno.
Sempre nel settore metalmeccanico si sono aggiunti gli scioperi previsti per martedì 11 maggio alla Oms saleri di Odolo, alla Foma di Pralboino e alla Aida di Pavone Mella; fermi per un'ora anche alla El.Com di Leno e alla Bticino di Muscoline rispettivamente mercoledì 12 maggio e giovedì 13 maggio

ALLEGATI
📎 ASSEMBLEA NAZIONALE "FERMIAMO LA STRAGE NEI LUOGHI DI LAVORO" .
📎 IL 
COMUNICATO DELLA CGIL LOMBARDIA .
📎 IL COMUNICATO DELLA FIOM BRESCIA .

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