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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Zona arancione: reintrodurre misure a sostegno di genitori lavoratori in difficoltà

Cgil Cisl e Uil di Brescia e di Vallecamonica-Sebino, all’indomani dell’inasprimento delle misure anti-covid in provincia di Brescia, intervengono con una nota congiunta che esprime una urgente richiesta: servono permessi e congedi indennizzati che consentano ai genitori lavoratori dipendenti di poter assistere bambini e ragazzi a casa.


La richiesta di ripristinare misure di sostegno alle famiglie e in particolare la possibilità di usufruire di permessi e congedi indennizzati: l'appello viene dalla Cgil di Brescia e di Valcamonica-Sebino, dalla Cisl e dalla Uil territoriali dopo l'introduzione della zona arancione rafforzata decisa per la provincia. 

È urgente reintrodurre le misure che consentano ai genitori lavoratori dipendenti di poter assistere bimbi e ragazzi a casa nel caso di quarantene scolastiche. 

La chiusura deliberata con effetto immediato delle scuole ha provocato la pronta reazione di Cgil, Cisl e Uil che rinnovano una loro presa di posizione; la richiesta al momento attuale «diviene una vera e propria urgenza - è scritto ancora nel comunicato - per chi si trovasse come purtroppo sta succedendo, in territori considerati zona arancione rafforzata o zona rossa. Servono permessi e congedi indennizzati».

I sindacati cittadini e della Valle Camonica chiedono anche a chi deve decidere «avendone la competenza di provvedere urgentemente a colmare questa lacuna per consentire a chi lavora e non può ordinariamente rimanere a casa, di poter assistere adeguatamente i loro ragazzi, che è bene stiano ancora per un po' lontano dai nonni».

«Ci stiamo tutti muovendo contro le ambiguità dei provvedimenti - dice Francesco Bertoli, leader della Cgil. - Già è stato chiesto un incontro con il Governo. Di fronte all'emergenza le misure restrittive sono giuste, ma devono essere accompagnate da soluzioni normative. Da questo punto di vista, penso che anche l'opinione pubblica servirà a fare pressione. Dentro alla questione generale si inserisce il problema dei sanitari che non possono restare a casa e, anche se teoricamente i figli possono continuare a frequentare tuttavia questo non garantito in tutti i casi. Lo stesso problema si presenta nella pubblica amministrazione dove lo smart working non è applicabile in ogni situazione». 

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