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Idee per una finanza sostenibile. Tutto il programma

L’economia reale, quella fatta da donne e uomini che lavorano, ha bisogno di un sistema bancario e assicurativo efficiente. Un sistema finanziario che sia al servizio del lavoro, in grado di supportare le buone idee, di dare credito a chi lo merita perché ha una proposta valida, sostenibile e in grado di generare nuovo lavoro. Il 17 e 18 febbraio il convegno promosso dalla Fisac Cgil Nazionale. Evento in diretta streaming su collettiva. Leggi il programma della due giorni


Per una finanza sostenibile. La due giorni di approfondimento a cura della Fisac Cgil Nazionale. La diretta streaming su Collettiva.it e sul sito nazionale

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L’economia reale, quella fatta da donne e uomini che lavorano, ha bisogno di un sistema bancario e assicurativo efficiente. Un sistema finanziario che sia al servizio del lavoro, in grado di supportare le buone idee, di dare credito a chi lo merita perché ha una proposta valida, sostenibile e in grado di generare nuovo lavoro. 

In questo modo si sosterrebbe la crescita economica del paese includendo la dimensione meritocratica, contribuendo anche a contrastare la dinamica perversa che oggi premia chi ha già denaro e ne vuole altro e non chi ha determinazione e propone progetti che abbiano anche un’utilità sociale e che siano sostenibili sul piano ambientale. 

Gli ultimi vent’anni hanno mostrato un sostanziale fallimento del credito erogato in modo standardizzato: la stessa esplosione dei crediti deteriorati è diretta conseguenza di un certo modo di fare banca che va superato. Le banche devono agire per quello che sono: soggetti privati che svolgono un’attività di interesse pubblico a partire da un bene, il risparmio, costituzionalmente garantito. Non sono aziende come le altre e non possono guardare alla mera efficienza microeconomica (profitti e perdite) ma devono assumersi l’onere di considerare la sfera macroeconomica. Non basta definire quanto credito è stato erogato durante l’anno, ma è necessario considerare a chi è stato concesso, dove e a quali condizioni. 

Considerando in questa panoramica il settore assicurativo, osserviamo che è caratterizzato da alcuni grandi gruppi che svolgono un ruolo di primario interesse nel capitalismo italiano. Le grandi compagnie svolgono una funzione che minimizza il rischio d’impresa, oltre a detenere quote importanti del debito pubblico italiano.  Una maggiore ed omogenea efficienza a livello nazionale del settore potrebbe contribuire in misura decisiva al benessere economico e sociale del Paese. 

La Fisac e la Cgil, a partire da queste considerazioni, avanzeranno una serie di proposte con lo scopo di rendere il settore finanziario efficiente anche sul piano sociale e ambientale. Il fine ultimo è riconducibile alla parola “lavoro”. Quanto nuovo lavoro? Quale lavoro? Dove? E ambiente, quindi, futuro.

NE DISCUTONO 
Lucia Annunziata • Nino Baseotto • Bruna Belmonte • Nicola Borzi • Stefano Bottino • Susanna Camusso • Chiara Canton • Nicola Cavallini • Nicola Cicala • Carlo Cimbri • Riccardo Colombani • Emilio Contrasto • Paolo Cornetta • Giuseppe Corni • Marcella Corsi • Luca Dapporto • Claudio Di Berardino • Angelo Doni • Luca Esposito • Susy Esposito • Gianna Fracassi • Fulvio Furlan • Rev. Robert Gahl • Sergio Gatti • Andrea Greco • Roberto Gualtieri • Christy Hoffman • Francesco La Gioia • Maurizio Landini • Enrico Letta Giuseppe Massafra • Carlo Messina • Marcello Minenna • Paola Morgese • Cinzia Ongaro • Alessandra Orlando • Gianluca Perin • Alessandra Perrazzelli • Fabrizio Petrolini • Gabriele Polo • Salvatore Poloni • Rita Querzè • Giovanna Reanda • Lucrezia Reichlin • Laura Rinaldi • Andrea Roventini • Ernesto Maria Ruffini • Elly Schlein • Marco Sesana • Lando Maria Sileoni • Matteo Spanò • Giacomo Sturniolo • Irene Tinagli 

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