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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

La piazza dello Spettacolo

Il 30 ottobre i lavoratori dello spettacolo sono scesi in piazza in tutta Italia per chiedere tutele, sicurezza e lavoro per un settore fragile (già prima del Covid) e che ora necessita di risposte urgenti. In Lombardia il presidio si è tenuto in Piazza della Scala a Milano, presente anche una delegazione di Slc Cgil di Brescia.


Venerdì 30 ottobre è stato il giorno delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, scesi in piazza per la manifestazione nazionale indetta da Slc Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Nelle principali città del Paese si sono infatti svolti presidi, nel rispetto delle misure anti-Covid, per chiedere all'esecutivo una maggiore attenzione alla cultura, un settore che merita valorizzazione e tutela. Le immagini dalle manifestazioni parlano da sole (qui la fotogallery): tanti uomini e donne dello spettacolo insieme in piazza, uniti dallo slogan della giornata "L'assenza spettacolare". Musicisti, danzatori, attori, tecnici e maestranze: un intero settore che attraversa una gravissima condizione, certamente per le conseguenze dell'emergenza sanitaria in corso, ma anche per le tante criticità strutturali, storiche, che derivano da mancate riforme, tanto attese e annunciate ma mai realizzate, e da un inadeguato riconoscimento del suo valore occupazionale, culturale ed economico. 

Il comparto ha la necessità di essere sostenuto – sostengono Slc Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil -, per avere una reale ripartenza e una prospettiva futura. Nel frattempo è necessario garantire un sostegno certo ai lavoratori. In troppi non hanno ancora ricevuto le indennità promesse.

"Dobbiamo pensare a una ripartenza, che tuteli i diritti di tutti". Così la segretaria nazionale della Slc Cgil, Emanuela Bizi, nel suo intervento dal palco a Roma. "È necessario aprire al più presto una discussione con il governo e il ministero, che finora non ci ha ascoltato. Il governo non conosce il mondo dello spettacolo: c'è un universo di tecnici, service e compagnie che attualmente non riceve alcun finanziamento". Il problema è anche complessivo, ha detto Bizi, perché "l'Italia non sa garantire a tutti un'offerta culturale: tanti cittadini non sono mai entrati in un teatro, questa è un'assenza molto pericolosa".

Gettando uno sguardo verso il futuro, il sindacato pensa alla ripartenza: "Il nostro settore deve essere tra i primi a ricevere il vaccino: i lavoratori dello spettacolo devono ripartire in sicurezza, con l'obiettivo di riportare un po' di pace nel Paese che oggi conosce solo rabbia". Il confronto col dicastero è dunque urgente: "Vogliamo un'interlocuzione che è mancata. Al tavolo devono sedersi anche le imprese, che oggi non sono presenti e chiedono di essere ricevute da sole. Chiediamo di ricominciare in sicurezza. Sosteniamo il disegno di legge in Parlamento per garantire le giuste tutele a tutti i lavoratori del settore".

L'appoggio alla protesta è arrivato anche dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “La manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo - dal cinema al teatro alla musica - che si è svolta questa mattina in molte città d’Italia, ha tutto il nostro supporto e deve ricevere la massima attenzione da parte del governo”. Queste le parole del leader di Corso d'Italia. “Servono da subito - ha aggiunto - correttivi alle norme fino ad oggi varate, per garantire a tutte le forme di lavoro di questo settore il sostegno al reddito. Occorre un piano straordinario d’investimenti per il mondo dello spettacolo e della cultura, perno di una più vasta strategia complessiva di rilancio del Paese”. La Cgil porterà la questione nell'incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

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