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Iveco. Altissima adesione allo sciopero

Sciopero riuscito all'Iveco di Brescia. Presenti all'assemblea Michele De Palma (Fiom-Cgil Nazionale), sindaco e presidente della provincia di Brescia. Fiom: "Governo convochi il tavolo". Sui social le immagini e i video della giornata


Questa mattina, dalle 9 alle 11, le lavoratrici e i lavoratori dell'Iveco di Brescia del gruppo Cnh Industrial si sono fermati per uno sciopero unitario indetto da tutte le organizzazioni sindacali. Anche all'Iveco di Suzzara, dopo gli scioperi in tutti gli altri stabilimenti della Cnhi in Itala, si sono fermati e una delegazione ha partecipato al corteo che dall'uscita numero 6 ha portato le lavoratrici e i lavoratori all'ingresso principale dello stabilimento per un'assemblea a cui hanno preso parte il Sindaco e il presidente della Provincia. (Fotogallery)

Le lavoratrici e i lavoratori hanno incrociato le braccia per confermare il piano industriale siglato con Cnh Industrial e per ottenere la convocazione del tavolo da parte dei Ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, al fine di adeguare investimenti e ammortizzatori sociali alle necessità determinatesi dopo l'impatto della pandemia Covid-19 sul mercati di riferimento. Lo stabilimento Iveco di Brescia è il cuore industriale e storico della città, da troppo tempo l'incertezza e la cassa integrazione non permettono il rilancio di un sito produttivo centrale per l'industria del nostro Paese.

È inaccettabile che le lavoratrici e i lavoratori hanno dovuto scioperare in Italia per mettere in sicurezza la salute, e oggi debbano scioperare per mettere in sicurezza il lavoro. La vertenza apertasi non è una vertenza del solo stabilimento di Brescia ma è ormai una vertenza nazionale.

È indispensabile che il Governo convochi urgentemente il tavolo necessario a dare certezza al futuro occupazionale dello stabilimento e che l'azienda confermi ed implementi il piano di investimenti anche grazie alla disponibilità di risorse pubbliche per innovare tecnologicamente ed ecologicamente le produzioni.

È necessario aggiungere una modifica del contratto di solidarietà che consegni alla contrattazione l'adeguamento degli scarichi di lavoro e sostenga con un piano adeguato la formazione necessaria alla crescita delle professionalità utili alla trasformazione delle produzioni. Nel caso in cui non arrivassero risposte dai Ministeri saranno messe in campo mobilitazioni e iniziative in tutta Italia.

Lo dichiarano Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Alessandro Pagano, segretario generale Fiom-Cgil Lombardia e Antonio Ghirardi, segretario generale Fiom-Cgil Brescia


> COMUNICATO FIOM-CGIL BRESCIA
> COMUNICATO FIOM-CGIL NAZIONALE

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