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Pensione: revisione in negativo dei coefficienti di calcolo

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i nuovi coefficienti di trasformazione per il sistema contributivo, abbassandoli rispetto ai precedenti.


Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale a valere per gli anni 2021/2022 i nuovi coefficienti di trasformazione per il sistema contributivo, abbassandoli rispetto ai precedenti. I coefficienti di trasformazione riguardano la determinazione della pensione per la parte calcolata con metodo contributivo. Applicando questi valori al montante contributivo versato dal lavoratore durante la sua vita lavorativa si ottiene il montante complessivo su cui viene poi definita la pensione annua. I coefficienti di trasformazione variano in base all'età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la pensione, a partire dall'età di 57 anni fino ai 71 anni. Maggiore è l'età del lavoratore più elevati risulteranno anche i coefficienti di trasformazione. Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (assegno di invalidità, pensione ai superstiti) deve essere applicato il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni. 

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Pertanto risultano interessati da questo meccanismo:
- i lavoratori con contribuzione versata a partire dal 1° gennaio 1996 i quali hanno tutto l'assegno determinato con il sistema di calcolo contributivo;
- i lavoratori in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 i quali hanno l'applicazione del sistema contributivo limitata alle sole anzianità maturate successivamente al 1° gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) oppure al 1° gennaio 1996 se non erano in possesso di 18 di contributi al 31 dicembre 1995; le donne che esercitano l'opzione donna di cui all'articolo 1, comma 8, legge 23 agosto 2004, n. 243 e, in generale;
- i lavoratori che optano per la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo secondo le regole attualmente vigenti o la cui pensione in forza di istituti di cumulo di periodi assicurativi è calcolata col contributivo. I coefficienti, vengono aggiornati in corrispondenza dello scatto degli adeguamenti alla speranza di vita.

In breve, la revisione negativa dei coefficienti, prevista dalla Legge Dini del 1995 e mantenuta in tutte le seguenti riforme pensionistiche, comporta che lavorando più anni si ha un montante contributivo versato più alto, ma abbassando il coefficiente di trasformazione il valore della pensione non aumenta, anzi sicuramente diminuirà. Pertanto, l’incrocio del meccanismo dell’aumento degli anni di lavoro agganciati alla speranza di vita con il meccanismo dell’abbassamento dei coefficienti di trasformazione del sistema di calcolo contributivo, definisce un controllo, al ribasso, sia della spesa pensionistica in generale, sia dell’assegno di pensione del singolo lavoratore. Con un peggioramento per coloro che avranno la pensione calcolata in parte o totalmente con il sistema contributivo.

In questa tabella riportiamo le percentuali aggiornate nei vari decreti che si sono susseguiti negli anni: come si può notare, calano progressivamente.

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