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Il dramma dei siriani in fuga dalla guerra al confine fra Grecia e Turchia. L'Europa intervenga

La nota di Francesco Bertoli, segretario generale della Cgil Brescia


In questi giorni al confine tra Grecia e Turchia stiamo assistendo all’ennesima situazione drammatica che riguarda decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra che continua in forme diverse in Siria.

Da quanto sta emergendo giorno per giorno, la Turchia sta favorendo l’afflusso massiccio dei siriani in fuga verso il confine con la Grecia.

Il Governo greco sta respingendo a sua volta gli stessi profughi, con l’aggravante che ci sono stati interventi violenti nei confronti di chi è già in questa situazione da parte di elementi dell’estrema destra greca.

Le massime cariche europee saranno presenti nei prossimi giorni presso il confine greco/turco; il governo greco interpreta questa presenza come elemento di supporto alle pratiche di respingimento.

Ancora una volta decine di migliaia di donne, uomini, bambini - già in fuga da una situazione drammatica come quella della guerra - si trovano sottoposti ad una situazione ulteriormente drammatica che vede già oggi dei morti.

L’Europa non può non occuparsi di queste persone e non può fare gestire una situazione così complessa alle forze militari schierate alla frontiera da una parte e dall’altra.

Vanno definiti dei percorsi umanitari e garantita la dovuta assistenza a chi si trova in questa drammatica situazione. È necessario agire a livello globale perché si interrompa la guerra e affinché siano ripristinate le più elementari condizioni di vita in Siria, nel rispetto delle minoranze curde anch’esse pesantemente coinvolte nel conflitto.

Francesco Bertoli
Segretario Generale Cgil Brescia

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