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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Finalmente meno tasse per i lavoratori

Il taglio del cuneo fiscale annunciato dal governo "è il primo e importante risultato della lotta e della mobilitazione del sindacato. Ora andremo avanti per una riforma fiscale complessiva"


“Finalmente meno tasse per i lavoratori dipendenti. Un primo e importante risultato della lotta e della mobilitazione del sindacato. Ora andremo avanti per una riforma fiscale complessiva”. Così la Cgil nazionale commenta l’esito dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi tra Governo e organizzazioni sindacali sui temi fiscali.  “A partire da luglio - spiega la Confederazione - 16 milioni di lavoratori avranno un beneficio economico in busta paga attraverso il taglio dell’Irpef.

Per quattro milioni e mezzo sarà la prima volta grazie ad una nuova detrazione. Si tratta di un aumento dello stipendio netto che coinvolgerà tutti i lavoratori con un reddito annuo inferiore a 40.000 euro. Le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni sono stati maggiormente penalizzati dal peso della tassazione vedranno finalmente un miglioramento delle loro condizioni”.

Per la Cgil “la strada è quella giusta, ma occorre proseguire lungo la direzione tracciata continuando a ridurre la tassazione sui lavoratori. La riduzione dell'Irpef va estesa ai pensionati ed è necessario intervenire sulle tante ingiustizie fiscali, a partire dall’evasione. Occorre poi rivedere il sistema delle detrazioni, incrementare il sostegno ai lavoratori con figli, e defiscalizzare gli aumenti dei contratti nazionali”. “Quello di oggi è un passo significativo frutto del percorso intrapreso unitariamente dai sindacati con i lavoratori, non ci fermeremo finché - conclude la Cgil - non otterremo un sistema più equo e progressivo”.

IL MERITO DEI RISULTATI OTTENUTI
Il segretario generale della Cgil ha commentato ieri con un videomessaggio il risultato importante del tavolo di trattativa con il governo. In una nota inviata ieri a tutte le strutture il segretario generale Maurizio Landini ha spiegato i punti principali della trattativa con il governo. Ecco qui uno stralcio:

GLI AUMENTI IN BUSTA PAGA
“L’intervento di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti prevede un sistema misto tra bonus e detrazioni. Conferma ed aumento a 100 euro per chi già percepiva il “bonus 80 euro”; detrazioni che consentono di avviare un intervento strutturale del sistema fiscale per la platea dei nuovi beneficiari. La misura sarà quindi così specificata: - coloro che hanno un reddito tra 8.200 euro e 24.600 euro lordi avranno diritto ad una ulteriore riduzione delle tasse di 240 euro l’anno (sono coloro che percepiscono il “bonus 80 euro” che sarà portato a 100 euro); - coloro che hanno un reddito tra i 24.600 euro e i 28.000 euro e che oggi non percepiscono il “bonus 80 euro” o lo percepiscono solo parzialmente avranno diritto ad un beneficio mensile fino a 100 euro; - coloro che hanno un reddito tra i 28.000 euro e i 35.000 euro avranno, con le detrazioni, una riduzione delle tasse di almeno 80 euro; - coloro che hanno una retribuzione annua tra i 35.000 euro e i 40.000 euro avranno una detrazione che si abbassa gradualmente fino ad azzerarsi. Tra i percettori dell’attuale “bonus” (circa 11,7 milioni) e la nuova platea di lavoratori dipendenti (4,3 milioni) il provvedimento sulla riduzione del cuneo fiscale riguarda complessivamente 16 milioni di lavoratori e lavoratrici.

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ORA UNA RIFORMA COMPLESSIVA
Come ha sottolineato il Ministro dell’Economia questo provvedimento non esaurisce il tema della riforma fiscale ma rappresenta una fase di transizione ad una compiuta riforma del nostro sistema fiscale.

IL GIUDIZIO DELLA CGIL
La Cgil ha espresso un giudizio positivo sul risultato raggiunto. Dopo diversi anni, grazie alle iniziative unitarie del sindacato e alle mobilitazioni a cui ha dato vita, tanti lavoratori e lavoratrici ottengono un beneficio concreto nella loro busta paga. Dobbiamo quindi partire da questo primo risultato importante e provare ad aprire con l’iniziativa unitaria una pagina nuova. Bisogna ora dare seguito all’iniziativa e al confronto per estendere la riduzione fiscale per i pensionati e per ottenere una compiuta riforma fiscale che garantisca un sistema più equo e progressivo. Inoltre, se si vuole dare impulso alla domanda interna e alla ripresa dei consumi bisogna intervenire anche sui contratti, rinnovando quelli aperti che riguardano milioni di lavoratori e lavoratrici, definendo un fisco agevolato per gli aumenti contrattuali, affrontando le questioni rimaste aperte sul lavoro pubblico. Abbiamo posto il tema degli incapienti sui quali, per evidenti ragioni, non si può intervenire con lo strumento fiscale ma con un mix di provvedimenti di carattere sociale e contrattuale, come ad esempio intervenire per riconoscere la validità “erga omnes” dei contratti, cancellare quelli pirata, ridurre i part time involontari.

Tra l’altro questi devono diventare impegni concreti se si vuole davvero intervenire sul lavoro povero (su alcuni di questi temi la Ministra Catalfo si è dichiarata disponibile ad aprire un confronto di merito).

LE DUE QUESTIONI FONDAMENTALI
Di fondamentale importanza per la Cgil sono due grandi questioni: intervenire sulle tante ingiustizie fiscali, tassare i redditi attraverso il principio della progressività, contrastare efficacemente l’evasione così da destinare le risorse recuperate per ridurre il prelievo fiscale su lavoro e pensioni. In secondo luogo va avviato da subito il confronto sugli investimenti a partire dal Mezzogiorno. Dare impulso agli investimenti vuole dire concretamente creare lavoro di qualità per giovani e donne, destinare risorse al nostro sistema formativo, rafforzare il nostro sistema di Welfare con nuove misure sociali. E la CGIL, da questo punto di vista, ha ribadito che ritiene centrale e irrinunciabile arrivare alla definizione di una legge sulla non autosufficienza.

PROSSIMA TAPPA: PENSIONI
Concludendo il Presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di portare il provvedimento sulla riduzione del cuneo fiscale nel prossimo Consiglio dei Ministri e di convocare al più presto gli altri tavoli di confronto a partire da quello sulle pensioni previsto per il 27 di gennaio dove si aprirà la discussione su una riforma compiuta del sistema previdenziale e sui problemi che ereditiamo dalla Legge Fornero. Uno dei primi impegni che verranno da quel tavolo è l’avvio delle due commissioni su separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale e quella sui lavori gravosi.

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