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filcams CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Mobilitazione settore vigilanza privata e servizi fiduciari per il rinnovo del Ccnl

Nuova fase di mobilitazione dei lavoratori del settore vigilanza privata e servizi fiduciari, a sostegno di una vertenza – quella per il rinnovo del Ccnl – che dura ormai da oltre 40 mesi. Avviate – nel rispetto delle norme di legge – le procedure per il blocco, fino al 29 gennaio prossimo, delle attività al di fuori del normale orario di lavoro.


Una protesta  - quella dei lavoratori del settore della vigilanza privata e servizi fiduciari - che si rafforza, dopo gli scioperi nazionali – molto partecipati – che hanno contraddistinto la prima fase della mobilitazione a sostegno della vertenza.

Sono circa 1.500 le guardie giurate che a Brescia attendono da oltre 40 mesi il rinnovo del contratto – 70.000 in tutta Italia – mentre ogni giorno vengono comunque garantiti dai lavoratori – con serietà e assoluta professionalità – servizi molto importanti in tante realtà sia pubbliche sia private. 

Anche per questo nel mese di novembre le Segreterie Nazionali Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno inviato due distinte lettere, rispettivamente al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e a quello degli Interni Luciana Lamorgese, per segnalare nuovamente l’urgenza del rinnovo e la situazione in atto nel settore.

Una lettera condivisa – e sottoscritta – da 10.000 lavoratrici e lavoratori del settore, appartenenti a circa 90 aziende situate in 50 provincie.

Avviate intanto – nel rispetto delle norme di legge in materia – le procedure per il blocco – fino al prossimo 29 gennaio – di tutte le attività al di fuori del normale orario di lavoro.

Questa iniziativa – sottolinea la Segreteria Filcams Cgil di Brescia – “si è resa necessaria a fronte della grave situazione in atto nel settore, dove esiste un problema salariale che va affrontato rinnovando il contratto, senza pretendere – come hanno invece hanno chiesto in questi tre anni le associazioni datoriali – interventi  sulle tutele a discapito della qualità e delle condizioni di lavoro, già oggi molto pesanti in tante realtà”.

ALLEGATI
Lettera al ministro del Lavoro e Politiche Sociali
Lettera al ministro dell'Interno

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