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Appalti scolastici. Qualcosa si muove

Lo scorso 2 agosto la Camera ha accolto un ordine del giorno che impegna il Governo nell’ambito della prossima legge di stabilità a «valutare l’opportunità di intervenire per porre fine ad un’evidente iniquità in termini di trattamento pensionistico». Intanto, i sindacati confederali annunciano che continueranno nelle iniziative di pressione «affinché alle parole seguano i fatti» 


Dopo le iniziative messe in atto dalle OO.SS. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil (manifestazione del 30 maggio a Brescia, presidio alla sede regionale dell’INPS di Milano il 19 giugno, videomessaggio al presidente del consiglio, al ministro del lavoro e a tutti i deputati e senatori) qualcosa si sta muovendo: 

Il presidente dell’INPS Boeri, nel rispondere ad una domanda dell’on. Eva Lorenzoni nel corso dell’audizione del 19 luglio ha ribadito di aver chiesto al governo come operare.
Infatti, in mancanza di indicazioni l’INPS, è costretto a resistere legalmente alle richieste delle lavoratrici part time cicliche di vedersi riconoscere i periodi di sospensione ai fini dell’accesso alla pensione. La mancanza di un intervento del Governo costringe quindi l’INPS a sobbarcarsi inutili spese di giudizio. Per i 3 gradi di giudizio si tratta circa di 9.200 euro per lavoratore. Solo in Lombardia sono circa 2300 le lavoratrici che hanno dato mandato alle OO.SS. di promuovere vertenze il che comporterebbe per l’INPS oltre 21,6 milioni di euro di spese giudiziarie. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è presentato come “l’avvocato degli italiani”, in quanto avvocato dovrebbe sapere che le sentenze della Corte di Giustizia Europea vanno applicate dagli stati membri.

La Camera il 2 agosto 2018 ha accolto un ordine del giorno (in allegato) che impegna il Governo nell’ambito della prossima legge di stabilità a “valutare l’opportunità di intervenire per porre fine ad un evidente iniquità”. Il sottosegretario al lavoro Claudio Cominardi (5 stelle) si è più volte espresso pubblicamente, anche nella scorsa legislatura per sanare le discriminazioni che vivono le lavoratrici degli appalti scolastici, è più in generale lavoratori e lavoratrici con i part time ciclici. Le deputate Bresciane Simona Bordonali e Eva Lorenzoni della Lega e Marina Berlinghieri e Alfredo Bazoli del Partito Democratico si sono impegnate a portare avanti i temi sollevati dalle OO.SS., ovvero la disparità nell’accesso alla pensione e la mancanza di qualsiasi reddito nei periodi di sospensione scolastica per le addette ai servizi scolastici.

Non si comprenderebbe perché, a fronte di queste palesi discriminazioni, il Governo non dovrebbe porre fine con la prossima legge di stabilità a queste ingiustizie. Come OO.SS. continueremo nelle iniziative di pressione affinché alle parole seguano i fatti. Perché:
1. vogliamo evitare che continui la discriminazione nell’accesso alla pensione delle lavoratrici degli appalti scolastici ed inutili spese per le casse dell’INPS 
2. non vogliamo che queste lavoratrici, mentre si parla di reddito di cittadinanza, passino un’altra estate senza reddito.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Uiltrasporti, Fp Cgil, Cisl-Fp, UilFpl 

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