via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Medtronic: chiudiamo il sito di Brescia

La risposta dei lavoratori, che complessivamente sono oltre 300, è stata immediata: fermo della produzione e assemblea permanente con i dirigenti sindacali confederali e di categoria. Una decisione gravissima, che smaschera purtroppo il disegno più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali e sempre smentito dall’azienda, di svuotare i siti bresciani non solo delle produzioni con minore valore aggiunto ma anche di quelle di più alto contenuto tecnico e specialistico. «Richiamamo l’AIB allo svolgimento del ruolo di rappresentanza degli imprenditori e non meramente ad un ruolo notarile».


«Nell'ambito del proprio progetto strategico di gestione globale delle attività produttive, il gruppo Medtronic comunica la decisione di cessare le attività dello stabilimento Invatec di Brescia nel corso del primo semestre 2020».

L'annuncio giunge come un fulmine a ciel sereno dal quartier generale dal colosso del biomedicale in Italia e inevitabilmente segna il destino degli oltre trecento lavoratori bresciani attualmente impiegati negli stabilimenti di Roncadelle e Torbole Casaglia.

Fondata nel 1996 da Andrea Venturelli e Stefan Widensohler, Invatec è stata ceduta alla multinazionale americana Medtronic nella primavera del 2010 quando la forza lavoro era di quasi 900 addetti (500 nel Bresciano).

Il gruppo statunitense ha sempre considerato il sito di Brescia, specializzato nella produzione di dispositivi per diagnosi e terapie per malattie cardiovascolari, un centro di eccellenza. Tuttavia, con il passare del tempo, negli stabilimenti Invatec si è assistito a un deciso taglio del personale. L'ultimo è avvenuto la scorsa estate con l'avvio della procedura di licenziamento collettivo che ha coinvolto 120 dipendenti.

di seguito i comunicati sindacali

Stamattina presso l'AIB l'azienda Medtronic ha comunicato la chiusura definitiva e totale dei siti produttivi presenti sul territorio bresciano.
Le RSU e le tre Organizzazioni sindacali,FILCTEM - FENCA- UILTEC,hanno immediatamente convocato l'assemblea permanete dei lavoratori.
In assemblea si è deciso di presidiare i cancelli dei due stabilimenti per impedirne l'entrata e l'uscita dei prodotti inoltre è stato proclamato lo sciopero per l'intera giornata di Venerdì 08/06/2018.
Contemporaneamente è stata inviata la richiesta di un incontro presso il MISE .
Nelle assemblee, presenti il Sindaco di Brescia e il Sindaco di Roncadelle e CGIL-CISL-UIL, è stato chiesto di attivare un tavolo istituzionale di confronto fra le parti presso la Prefettura.
I lavoratori ritengono l'atteggiamento aziendale gravissimo e ribadiscono la volontà di lottare per il proprio futuro.

Una decisione gravissima, che smaschera purtroppo il disegno più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali e sempre smentito dall’azienda, di svuotare i siti bresciani non solo delle produzioni con minore valore aggiunto ma anche di quelle di più alto contenuto tecnico e specialistico. Le organizzazioni sindacali stigmatizzano duramente la comunicazione ricevuta questa mattina dalla direzione della Medtronic Invatec che nell’arco dei prossimi due anni ha intenzione di smantellare definitivamente le unità produttive di Roncadelle e Torbole Casaglia.
La risposta dei lavoratori, che complessivamente sono oltre 300, è stata immediata: fermo della produzione e assemblea permanente con i dirigenti sindacali confederali e di categoria.
Sono anni che alla Medtronic i dipendenti sono costretti a lavorare in presenza di piani di ristrutturazione occupazionale che ha praticamente dimezzato il numero degli addetti in forza ai due siti al momento del passaggio di proprietà, nel 2010, alla multinazionale americana.
Da allora ad oggi la battaglia dei lavoratori è sempre stata impari, tra cassa integrazione e contratti di solidarietà, licenziamenti collettivi e incentivi all’esodo.
Grave ed inaccettabile la decisione di delocalizzare la produzione in Messico, Irlanda, negli U.S.A, produzioni di alta qualità che da sempre vengono realizzate negli stabilimenti Bresciani.
Richiamamo l’AIB allo svolgimento del ruolo di rappresentanza degli imprenditori e non meramente ad un ruolo notarile, come ha svolto sino ad oggi, affinché si trovi soluzioni industriali per il mantenimento della produzione e dei livelli occupazionali e delle professionalità.
Riteniamo urgente ed indispensabile un tavolo Istituzionale nazionale presso il MISE e un tavolo Istituzionale locale in Prefettura, affinché anche la politica aiuti a trovare una soluzione che preveda il mantenimento delle produzioni nel nostro territorio.

Approfondimenti