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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Piazza Loggia, l'antifascismo e l'impegno di oggi

Manifestazione partecipata per il 44esimo anniversario della strage. Nel pomeriggio il convegno «Mai più fascismi»


Le delegazioni con le corone di fiori, i cori dei bimbi, gli otto rintocchi (qui foto e video). A Brescia, 44 anni dopo, la piazza è ancora piena, in memoria delle otto vittime della strage del 28 maggio 1974 e per guardare agli impegni di oggi. Raisa Labaran, giovane di seconda generazione, interviene «in rappresentanza dei tanti bresciani che bresciani non sono di origine ma bresciani lo sono a tutti gli effetti e sono orgogliosi di esserlo». Giacomo Cossu (studente, coordinatore nazionale della rete della Conoscenza) interviene per ricordare la necessità e l'attualità dell'antifascismo oggi. Silvia Spera, segretaria della Camera del Lavoro, sostituisce Maurizio Landini (indisposto) e parla a nome di Cgil, Cisl, Uil. «Gli interventi di Raisa e Giacomo sono il segno simbolico di una piazza piena di giovani che consegniamo come Cgil, Cisl, Uil. Una piazza piena anche di giovani e di lavoratori». «In piazza ricordiamo quello che è accaduto il 28 maggio 1974 ha aggiunto Spera -, ma ragioniamo e riflettiamo anche sull'oggi». Per 44 anni la presenza in piazza è sempre stata non semplicemente una commemorazione «ma una richiesta tenace di giustizia e di ricerca delle responsabilità materiali e politiche degli autori della strage». Fu una strage politica, la bomba fu messa dai fascisti ha ricordato la segretaria della Cgil bresciana, ma il sindacato e i lavoratori furono presidio democratico fin dalle ore successive. L'impegno antifascista, la pratica democratica, sono esempio anche per l'oggi. «Stiamo vivendo una grave crisi istituzionale - ha sottolineato -, La Costituzione deve restare il nostro faro ed è quanto mai necessario che tutti si attengano alle regole democratiche». Oggi la giornata prosegue con il convegno «Mai più fascismi» in Vanvitelliano e con «Piazza di Maggio» dalle 17 in poi.

Al convegno Mai Più fascismi in Loggia - promosso da Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Fiamme Verdi e Casa della Memoria - a fare da sfondo è stata inevitabilmente anche la crisi istituzionale in atto. A tirar le somme Silvia Spera, segretaria della Camera del Lavoro (era assente, per indisposizione, Maurizio Landini): «Stiamo vivendo una situazione inedita e straordinaria, a suo modo anche pericolosa dal momento che non sempre ci sono gli anticorpi necessari per dare le risposte adegutae e necessarie». Quegli anticorpi, questo il ragionamento, che invece come è stato ricordato ieri in diversi interventi nel 1974 furono messi in campo perché ben presenti nella gran parte delle forze sindacali e politiche. «La situazione di crisi istituzionale che stiamo vivendo è grave e va affrontata con grande lungimiranza - ha detto Silvia Spera -. Il richiamo, a tutti, è al rispetto delle regole costituzionali che ci siamo dati».

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