«In queste settimane è un gran parlare di reddito di inclusione, reddito di cittadinanza, reddito di dignità, ma per le lavoratrici degli appalti scolastici si preannuncia un'altra estate senza alcun reddito». Inizia così la lettera inviata a deputati e senatori bresciani da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e UilTrasporti di Brescia per riportare l'attenzione su una discriminazione che nella sola provincia di Brescia riguarda circa 1.800 persone (decine di migliaia a livello nazionale), in gran parte donne.
 
«Il sistema di welfare italiano, in misura maggior o minore, tenta di venire in aiuto a tutti i lavoratori che per cause indipendenti dalla loro volontà si ritrovano a subire periodi di mancata occupazione e quindi di mancato reddito - si legge nella lettera -: questo è vero per tutti i lavoratori italiani, ma non per il  personale impiegato negli appalti dei servizi nelle scuole italiane». Si tratta di servizi essenziali, quali pulizia, ristorazione, assistenza alla persona: servizi in gran parte  appaltati ad aziende o cooperative le cui dipendenti sono assunte con contratto a tempo indeterminato, ma con “sospensione estiva”. Ciò significa che per 2 o 3 mesi all’anno (a secondo della scuola ove sono impiegate) queste lavoratrici sono prive di qualsiasi reddito e non ricevono neppure gli assegni famigliari, una discriminazione evidente che i sindacati chiedono venga sanata, estendendo la possibilità di usufruire della Naspi o di altro elemento di welfare per il personale degli appalti scolastici.

La mobilitazione è in corso da tempo, già lo scorso anno c'erano state manifestazioni, partecipate assemblee, incontri con i parlamentari. Sembrava che si stesse aprendo uno spiraglio, così purtroppo non è stato ed è necessario un intervento legislativo del nuovo parlamento. «Nelle prossime settimane - scrivono i sindacati nella lettera ai parlamentari - è nostra intenzione organizzare iniziative pubbliche nella città di Brescia per evidenziare queste discriminazioni e per sollecitare provvedimenti che sanino le penalizzazioni che queste lavoratrici vivono e per le quali si annuncia, a meno di provvedimenti, un’altra estate senza alcun reddito. Provvedimenti che solo il Parlamento di cui fate parte può varare». Nel frattempo proseguono le cause (e le vittorie delle lavoratrici) perché l’Italia non si è adeguata alla direttiva europea sulla non discriminazione dei lavoratori part time ciclici come sono i lavoratori degli appalti scolastici. Le cause vinte sono per il momento 12 (a zero...), ma sono oltre 2250 le lavoratrici part time verticale che solo in Lombardia (poco meno di 300  a Brescia) che hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di procedere ad aprire vertenze contro l'Inps. Il punto della situazione della vertenza in atto verrà fatto lunedì alle 16,30 in un'assemblea pubblica nel salone Buozzi della Camera del Lavoro, in via Folonari 20 a Brescia.

In allegato il testo integrale della lettera inviata ai tre senatori e ai dieci deputati bresciani eletti.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil UilTrasporti Brescia

MAI PIÙ UN'ESTATE SENZA REDDITO

LUNEDÌ 23 APRILE | ore 16.30-18.00
Camera del lavoro (via f.lli Folonari 20, Brescia)

ASSEMBLEA RETRIBUITA
Personale appalti scolastici
(Manutencoop / Camst / Cir / Euroristorazione / Gemeaz / Sma)

Ordine del giorno
- Rispetto dei contratti di lavoro: quali i controlli del committente?
- Sospensione estiva: quali le iniziative per eliminare le discriminazioni che subiscono le lavoratrici degli appalti scolastici?
- Varie

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