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Scuola e Amministrazione pubblica, la campagna per le elezioni Rsu è iniziata

Entro il nove marzo dovranno essere depositate le liste dei candidati, dal 17 al 19 aprile il voto. In provincia di Breescia i lavoratori coinvolti sono circa 35 mila: 15 mila nella scuola tra docenti e personale amministrativo, 12 mila nella sanità, 6 mila negli enti locali, 2 mila nelle cosiddette funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, ordini professionali)


La macchina per la elezioni dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro pubblici è ufficialmente partita. Entro il nove marzo dovranno essere depositate le liste dei candidati, dal 17 al 19 aprile il voto. Normate dalla legge, obbligatorie ogni tre anni, le Rsu servono a dare rappresentanza ai lavoratori e a valutare il livello di rappresentatività (anche ai tavoli di trattativa) dei sindacati. In provincia di Breescia i lavoratori coinvolti sono circa 35 mila: 15 mila nella scuola tra docenti e personale amministrativo, 12 mila nella sanità, 6 mila negli enti locali, 2 mila nelle cosiddette funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, ordini professionali). Negli anni, in molti ambiti del pubblico, causa blocco del turn over il personale si è ridotto di numero ed ha ora un'età media sempre più alta, in alcuni ambiti superiore ai cinquant'anni. Non è questo l'unico problema peer i dipendenti pubblici: i contratti che si stanno rinnovando in queste settimane o che sono in dirittura di arrivo arrivano dopo una pausa contrattuale lunga quasi un decennio per la parte economica e quasi 15 per quella normativa. Negli anni le risorse degli enti locali si sono ridotte al lumicino e di soldi per contrattare premi a livello decentrato non ve ne sono stati, così come i sindacati sono stati di fatto tagliati fuori dalle discussioni su orari e organizzazione del lavoro (legge Brunetta ma non solo). Con il nuovo contratto pare che ora qualche margine in più di contrattazione possa arrivare, sia per gli aspetti normativi che per quelli economici. «L'auspicio - osservano Marco Drera, segretario generale Fp Cgil Brescia - è che si possa tornare a fare contrattazione di secondo livello degna di questo nome». Di sicuro, nonostante tutti i sopraelencati problemi e un appeal dei sindacati che in passato ha goduto di momenti migliori, la partecipazione al voto è per il momento sempre stata piuttosto alta, superiore al 70%, il che non è poco in tempi nei quali l'appeal per la politica si è dimostrato anche peggiore. Nei luoghi di lavoro, insomma, fino ad oggi si è continuato a votare (così dicono i risultati delle Rsu nel privato) e a dare sostegno ai delegati sindacali.

Rsu, il sito dedicato della Fp Cgil

Rsu, il sito dedicato della Flc Cgil scuola e università

Sempre di meno, sempre più anziani e con sempre più carichi di lavoro. Questo il quadro del lavoro pubblico, che emerge dai dati del Conto annuale dello Stato, analizzati in dettaglio dalla Fp Cgil nazionale, in un report che mette in luce i segmenti rappresentati dalla categoria, ovvero funzioni centrali, funzioni locali e sanità pubblica. Un quadro che dimostra, secondo la categoria del pubblico impiego, come “il perimetro di intervento dei servizi pubblici arretra e il sistema è al collasso”: serve “un piano straordinario di assunzioni di giovani nelle pubbliche amministrazioni”, perché “per mantenere almeno l’attuale livello dei servizi e delle prestazioni negli stessi comparti è necessario assumere nei prossimi 3-6 anni 550 mila lavoratrici e lavoratori”. Sul sito della Funzione pubblica Cgil il report completo: http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/37610

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